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FITNESS - Colombo: "Noi esclusi dal Decreto Cura Italia"
06.04.2020 20:19 di Redazione

"Siamo sempre stati la categoria degli invisibili, e questa fregatura del Cura Italia lo conferma ancora di più: noi insegnanti sportivi, dico quelli che lo fanno per lavoro, quei 600 euro non li vedremo mai....". E' uno sfogo amaro quello di Manuela Colombo, istruttrice fitness, una figura divenuta familiare negli anni a milioni di italiani. Ora, non riesce a nascondere tutta la "delusione" per le modalità di accesso al contributo straordinario varato dal governo nell'emergenza coronavirus, che per i collaboratori sportivi fissano un paletto di 10 mila euro di reddito annuo "Insegno pilates, aquagym, funzionale da 25 anni, e lo faccio per lavoro, in tre palestre di Milano - racconta all'ANSA - Se guadagni meno di 10 mila euro, non ci vivi: o hai un marito che lavora o sei uno studente con mamma e papà che ti mantengono. Magari hai preso un brevettino per insegnare tre ore di yoga a settimana. oppure dichiari 6 mila euro e il resto sottobanco. Io invece, divorziata e con un figlio, lavoro sei giorni a settimana, e lo faccio per vivere, pagare l'affitto e le bollette. Non vedrò un euro, già lo so...". Insomma, la soglia dei 10 mila euro e' una discriminazione e un controsenso, la sua convinzione. "Guadagno attorno a 15 mila euro l'anno - racconta - perche' sotto quella soglia non puoi vivere. Farò la domanda, ma gia' so che i soldi per me e per tutti i colleghi che lavorano non ci saranno. Cosa faccio ora, vado in piazza da sola? Il prossimo anno le tasse non le pago, anche perche' con le chiusure attuali ai 10 mila non ci arriverò neanche io, nel 2020

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FITNESS - Colombo: "Noi esclusi dal Decreto Cura Italia"

di Napoli Magazine

06/04/2024 - 20:19

"Siamo sempre stati la categoria degli invisibili, e questa fregatura del Cura Italia lo conferma ancora di più: noi insegnanti sportivi, dico quelli che lo fanno per lavoro, quei 600 euro non li vedremo mai....". E' uno sfogo amaro quello di Manuela Colombo, istruttrice fitness, una figura divenuta familiare negli anni a milioni di italiani. Ora, non riesce a nascondere tutta la "delusione" per le modalità di accesso al contributo straordinario varato dal governo nell'emergenza coronavirus, che per i collaboratori sportivi fissano un paletto di 10 mila euro di reddito annuo "Insegno pilates, aquagym, funzionale da 25 anni, e lo faccio per lavoro, in tre palestre di Milano - racconta all'ANSA - Se guadagni meno di 10 mila euro, non ci vivi: o hai un marito che lavora o sei uno studente con mamma e papà che ti mantengono. Magari hai preso un brevettino per insegnare tre ore di yoga a settimana. oppure dichiari 6 mila euro e il resto sottobanco. Io invece, divorziata e con un figlio, lavoro sei giorni a settimana, e lo faccio per vivere, pagare l'affitto e le bollette. Non vedrò un euro, già lo so...". Insomma, la soglia dei 10 mila euro e' una discriminazione e un controsenso, la sua convinzione. "Guadagno attorno a 15 mila euro l'anno - racconta - perche' sotto quella soglia non puoi vivere. Farò la domanda, ma gia' so che i soldi per me e per tutti i colleghi che lavorano non ci saranno. Cosa faccio ora, vado in piazza da sola? Il prossimo anno le tasse non le pago, anche perche' con le chiusure attuali ai 10 mila non ci arriverò neanche io, nel 2020