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CORONAVIRUS - Zangrillo: "Virus ora più debole, lo dicono le cartelle cliniche"
04.07.2020 12:34 di Redazione

Alberto Zangrillo, primario dell'Unità operativa di anestesia e rianimazione e della Terapia intensiva del San Raffaele di Milano ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera: «Tutti i virus circolano, a maggior ragione questo. Il Coronavirus sta circolando negli Stati Uniti e in Italia nei focolai, ma qui circola in modo “benigno”. In questo momento in Italia ha esaurito la sua forza letale, perché sta facendo quello che fanno tutti i virus, cioè adattarsi al suo ospite. Probabilmente nella sua evoluzione adattativa sta anche modificando alcune sue caratteristiche. Questo non vuol dire che sia mutato, ma qualcosa sta accadendo a livello delle proteine di superficie del virus: le stesse modificazioni che lo rendevano molto letale tre mesi fa, adesso lo rendono meno aggressivo».

 

Seconda ondata in autunno?
A parlare, secondo Zangrillo, sono «le cartelle cliniche» secondo cui «la capacità del virus di produrre malattia è uniformemente scomparsa nel contesto nazionale». A contribuire a questo risultato, decisamente confortante, non solo il lockdown, le mascherine e il distanziamento sociale imposto dal governo italiano ma anche la riduzione della «forza letale del virus, perché la correlazione tra carica virale e capacità di produrre malattia (anche grave) è dimostrata». Su una possibile seconda ondata, paventata da molti esperti, Zangrillo non si sbilancia: «Io credo invece che il virus si possa fermare qua. Sono un inguaribile ottimista, credo che abbiamo il 50% di possibilità che il Coronavirus se ne vada».

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CORONAVIRUS - Zangrillo: "Virus ora più debole, lo dicono le cartelle cliniche"

di Napoli Magazine

04/07/2024 - 12:34

Alberto Zangrillo, primario dell'Unità operativa di anestesia e rianimazione e della Terapia intensiva del San Raffaele di Milano ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera: «Tutti i virus circolano, a maggior ragione questo. Il Coronavirus sta circolando negli Stati Uniti e in Italia nei focolai, ma qui circola in modo “benigno”. In questo momento in Italia ha esaurito la sua forza letale, perché sta facendo quello che fanno tutti i virus, cioè adattarsi al suo ospite. Probabilmente nella sua evoluzione adattativa sta anche modificando alcune sue caratteristiche. Questo non vuol dire che sia mutato, ma qualcosa sta accadendo a livello delle proteine di superficie del virus: le stesse modificazioni che lo rendevano molto letale tre mesi fa, adesso lo rendono meno aggressivo».

 

Seconda ondata in autunno?
A parlare, secondo Zangrillo, sono «le cartelle cliniche» secondo cui «la capacità del virus di produrre malattia è uniformemente scomparsa nel contesto nazionale». A contribuire a questo risultato, decisamente confortante, non solo il lockdown, le mascherine e il distanziamento sociale imposto dal governo italiano ma anche la riduzione della «forza letale del virus, perché la correlazione tra carica virale e capacità di produrre malattia (anche grave) è dimostrata». Su una possibile seconda ondata, paventata da molti esperti, Zangrillo non si sbilancia: «Io credo invece che il virus si possa fermare qua. Sono un inguaribile ottimista, credo che abbiamo il 50% di possibilità che il Coronavirus se ne vada».