Calcio
L'EX - Bogliacino: "Mi sarebbe piaciuto giocare nel Napoli di Sarri, il mio gol più bello quello alla Juventus"
08.04.2020 19:39 di Redazione Fonte: napolisoccer.net

L’ex calciatore azzurro, Mariano Bogliacino, intervenuto durante la Live Instagram di NapoliSoccer.NET, ha risposto alle domande dei tifosi.

 

Attualità e Coronavirus – “In questo momento difficile, anche io sto in casa con la mia famiglia. A Napoli ho trascorso 5 anni bellissimi ed abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi. Sono contentissimo di quello che abbiamo fatto in quegli anni, abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che la società si era prefissata ed abbiamo dato inizio alla risalita del Napoli, che adesso è un Napoli bellissimo. Sto giocando in una squadra uruguaiana e siamo saliti in Serie A l’anno scorso dopo 15 anni. Sono contento di stare qui. n Uruguay prima che ci si fermasse per colpa del Coronavirus, il campionato era iniziato da 3 settimane. Ora sono qui a casa che, come tutti gli sportivi, mi alleno da solo. Speriamo che passi presto, in modo tale da tornare tutti alla nostra vita”.

 

Gol più bello – “Il gol più bello è quello dell’1-1 contro la Juventus in Serie B, era da poco nata mia figlia Celeste e fare un gol alla Juve in uno stadio pieno è stato bellissimo. Credo che questo sia uno dei gol che la gente si ricorda di più di me”.

 

Ricordi azzurri – “I ricordi delle partite sono tante ma l’altro con mia moglie mettendo in ordine la camera abbiamo trovato un dvd dove c’era l’ultima partita contro il Genoa, in cui entrambe le squadre festeggiammo la promozione in A. Mai visto uno stadio così, mai visto una roba del genere, senza dubbio quella partita è stata una della più belle che abbia giocato. È stata una festa bellissima vedere le due squadre promosse in Serie A. A Napoli c’è una bella pressione ma credo di essermi comportato bene e di aver onorato al meglio la maglia.“.


 L’infortunio e la lenta ripresa – “È stato un infortunio brutto, stavo bene, avevo disputato un buon ritiro ed avevamo iniziato a giocare la Coppa Intertoto, ricordo che ho segnato il primo gol in Europa dell’era De Laurentiis in Europa contro il Panionios. Segnare quel gol è stata una gioia immensa, dato che era la prima volta che giocavo una partita a livello europeo. Nella partita di ritorno mi ruppi da solo il quinto metatarso, ho impiegato 2 mesi e mezzo per recuperare ed ho perso le opportunità per giocare. Non giocando, non sono riuscito a raggiungere una buona forma fisica che mi consentisse di disputare delle buone partite quando venivo chiamata in causa”.

 

Nostalgia Napoli – “Di Napoli mi mancano tante cose: la città, gli amici, il cibo, andare allo stadio. Da quando sono ritornato in Uruguay, in Italia non sono tornato più ma, non so quando, ritornerò per venire a Napoli e portare i miei figli a vedere lo stadio bellissimo dove ho giocato.

 

I ricordi di una partita particolare – “Cagliari-Napoli è stata una partita pazzesca, ancora lo ricordo quel 3-3: stavamo vincendo grazie ai gol del Pocho e di Pazienza, stavamo giocando bene ma a 5 minuti dalla fine sono passati in vantaggio. Tuttavia nell’ultima azione sono riuscito a pareggiare: cross di Grava dalla destra, colpo di testa di Tanque Denis, il portiere para ed io la prendo di testa e la butto dentro, sbattendo la testa sul palo. Un dolore impressionante ma avendo fatto gol non percepivo alcun male. La pallonata del Pocho ad Allegri? Fu un momento di pazzia del Pocho, che è un grandissimo giocatore. Andò a prendere la palla, Allegri fece una finta e fece scivolare la sfera, quando gli diedero un pallone la calciò subito e Allegri prese in pieno quella a pallonata. Questo gesto portò poi all’espulsione del nostro attaccante. Il Pocho  era incredibile un giocatore impressionante, velocissimo anche in allenamento, al 90’ aveva la forza di scattare come se fosse il primo minuto. Aveva una forza ed una potenze nelle gambe indescrivibile”.

 

I compagni di allora – “Con Nicolas Amodio ho un grandissimo rapporto, abbiamo giocato insieme alla Sambenedettese, al Napoli e al Lecce ed ogni tanto ci vediamo qui in Uruguay per mangiare l’asado. Anche con Gargano mi sento, dato che anche lui sta giocando  qui in Uruguay”.

 

Sambenedettese – “Sarò sempre grato alla Sambenedettese che mi ha dato la possibilità di giocare in Italia e grazie a loro mi sono messo in mostra. Sono due realtà diverse, la Sambenedettese ha una bella squadra, una bella tifoseria ma non è paragonabile a quella del Napoli, che ogni domenica ti porta oltre 40 mila persone allo stadio. Ricordo che quando ero alla Sambenedettese segni due gol contro il Napoli al San Paolo, il primo da fuori area ed il secondo al termine di un’azione personale”. 


 Allenatori in e out – “Di tutti gli allenatori prendi sempre qualcosa, ho sempre ringraziato tutti, non ne ho uno preferito ed ho sempre cercato di imparare qualcosa da tutti loro. Dato che con Reja ho passato tanti insieme, ho avuto un rapporto davvero speciale con lui”.

 

Giovani calciatori uruguaiani – “C’è un ragazzo nel Penarol, un esterno che si chiama Pellestri, giovani che penso possa giocare nel Napoli. Consiglierei a molti giocatori di andare a Napoli, la società è forte e sta facendo molto bene anche in Champions. Finita la stagione 2004/2005 ritornai in Italia ed il mio procuratore prese me e Nicolas Amodio e ci portò ad Udine. Noi non sapevamo per chi stavamo andando a firmare, arrivati ad Udine in albergo trovammo Marino, firmammo subito per il Napoli e partimmo per il ritiro. Eravamo contentissimi. Non ho mai giocato in Argentina o in Brasile ma in Uruguay mancano tante cose ai calciatori per essere professionisti. Per questo motivi quando vengono chiamati in Europa cercano di dare il massimo, cercano di mettersi in mostra perché vogliono fare carriera lì. Preferiscono far carriera in Europa; poiché lì hanno tante cose che qui mancano. Da noi in Uruguay i campi non sono molto buoni e non si può giocare a due tocchi, per questo motivo si cerca di portare palla il più possibile”.

 

Il Napoli di Sarri – “Per le mie caratteristiche di gioco mi sarebbe piaciuto molto giocare nel Napoli di Sarri, è un allenatore che ha fatto benissimo al club azzurro e fa giocare sempre bene le sue squadre. Ha avuto un po’ di difficoltà iniziali ma poi è riuscito a riprendersi e far bene. Sto studiando per diventare allenatore e mi piacerebbe tornare a Napoli ma non so in che veste”.

 

Il Napoli oggi – “Un calciatore che mi piace molto nel Napoli attuale è Mertens ma mi rispecchio un po’ in Fabian Ruiz, Ogni calciatore ha le proprie caratteristiche, lui è più alto ma io mi rivedo in lui per il modo di utilizzare il piede sinistro”.

 

Hamsik – “E’ un giocatore umile ed ha lavorato molto per ottenere i risultati che ha avuto. Abbiamo giocato insieme, ha fatto qualcosa di meraviglioso e si merita tutti i traguardi ed i successi che ha ottenuto. Il calcio italiano  è il più bello al mondo, è bellissimo e nella cultura italiana ed in Italia si vive molto di calcio”.

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L'EX - Bogliacino: "Mi sarebbe piaciuto giocare nel Napoli di Sarri, il mio gol più bello quello alla Juventus"

di Napoli Magazine

08/04/2024 - 19:39

L’ex calciatore azzurro, Mariano Bogliacino, intervenuto durante la Live Instagram di NapoliSoccer.NET, ha risposto alle domande dei tifosi.

 

Attualità e Coronavirus – “In questo momento difficile, anche io sto in casa con la mia famiglia. A Napoli ho trascorso 5 anni bellissimi ed abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi. Sono contentissimo di quello che abbiamo fatto in quegli anni, abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che la società si era prefissata ed abbiamo dato inizio alla risalita del Napoli, che adesso è un Napoli bellissimo. Sto giocando in una squadra uruguaiana e siamo saliti in Serie A l’anno scorso dopo 15 anni. Sono contento di stare qui. n Uruguay prima che ci si fermasse per colpa del Coronavirus, il campionato era iniziato da 3 settimane. Ora sono qui a casa che, come tutti gli sportivi, mi alleno da solo. Speriamo che passi presto, in modo tale da tornare tutti alla nostra vita”.

 

Gol più bello – “Il gol più bello è quello dell’1-1 contro la Juventus in Serie B, era da poco nata mia figlia Celeste e fare un gol alla Juve in uno stadio pieno è stato bellissimo. Credo che questo sia uno dei gol che la gente si ricorda di più di me”.

 

Ricordi azzurri – “I ricordi delle partite sono tante ma l’altro con mia moglie mettendo in ordine la camera abbiamo trovato un dvd dove c’era l’ultima partita contro il Genoa, in cui entrambe le squadre festeggiammo la promozione in A. Mai visto uno stadio così, mai visto una roba del genere, senza dubbio quella partita è stata una della più belle che abbia giocato. È stata una festa bellissima vedere le due squadre promosse in Serie A. A Napoli c’è una bella pressione ma credo di essermi comportato bene e di aver onorato al meglio la maglia.“.


 L’infortunio e la lenta ripresa – “È stato un infortunio brutto, stavo bene, avevo disputato un buon ritiro ed avevamo iniziato a giocare la Coppa Intertoto, ricordo che ho segnato il primo gol in Europa dell’era De Laurentiis in Europa contro il Panionios. Segnare quel gol è stata una gioia immensa, dato che era la prima volta che giocavo una partita a livello europeo. Nella partita di ritorno mi ruppi da solo il quinto metatarso, ho impiegato 2 mesi e mezzo per recuperare ed ho perso le opportunità per giocare. Non giocando, non sono riuscito a raggiungere una buona forma fisica che mi consentisse di disputare delle buone partite quando venivo chiamata in causa”.

 

Nostalgia Napoli – “Di Napoli mi mancano tante cose: la città, gli amici, il cibo, andare allo stadio. Da quando sono ritornato in Uruguay, in Italia non sono tornato più ma, non so quando, ritornerò per venire a Napoli e portare i miei figli a vedere lo stadio bellissimo dove ho giocato.

 

I ricordi di una partita particolare – “Cagliari-Napoli è stata una partita pazzesca, ancora lo ricordo quel 3-3: stavamo vincendo grazie ai gol del Pocho e di Pazienza, stavamo giocando bene ma a 5 minuti dalla fine sono passati in vantaggio. Tuttavia nell’ultima azione sono riuscito a pareggiare: cross di Grava dalla destra, colpo di testa di Tanque Denis, il portiere para ed io la prendo di testa e la butto dentro, sbattendo la testa sul palo. Un dolore impressionante ma avendo fatto gol non percepivo alcun male. La pallonata del Pocho ad Allegri? Fu un momento di pazzia del Pocho, che è un grandissimo giocatore. Andò a prendere la palla, Allegri fece una finta e fece scivolare la sfera, quando gli diedero un pallone la calciò subito e Allegri prese in pieno quella a pallonata. Questo gesto portò poi all’espulsione del nostro attaccante. Il Pocho  era incredibile un giocatore impressionante, velocissimo anche in allenamento, al 90’ aveva la forza di scattare come se fosse il primo minuto. Aveva una forza ed una potenze nelle gambe indescrivibile”.

 

I compagni di allora – “Con Nicolas Amodio ho un grandissimo rapporto, abbiamo giocato insieme alla Sambenedettese, al Napoli e al Lecce ed ogni tanto ci vediamo qui in Uruguay per mangiare l’asado. Anche con Gargano mi sento, dato che anche lui sta giocando  qui in Uruguay”.

 

Sambenedettese – “Sarò sempre grato alla Sambenedettese che mi ha dato la possibilità di giocare in Italia e grazie a loro mi sono messo in mostra. Sono due realtà diverse, la Sambenedettese ha una bella squadra, una bella tifoseria ma non è paragonabile a quella del Napoli, che ogni domenica ti porta oltre 40 mila persone allo stadio. Ricordo che quando ero alla Sambenedettese segni due gol contro il Napoli al San Paolo, il primo da fuori area ed il secondo al termine di un’azione personale”. 


 Allenatori in e out – “Di tutti gli allenatori prendi sempre qualcosa, ho sempre ringraziato tutti, non ne ho uno preferito ed ho sempre cercato di imparare qualcosa da tutti loro. Dato che con Reja ho passato tanti insieme, ho avuto un rapporto davvero speciale con lui”.

 

Giovani calciatori uruguaiani – “C’è un ragazzo nel Penarol, un esterno che si chiama Pellestri, giovani che penso possa giocare nel Napoli. Consiglierei a molti giocatori di andare a Napoli, la società è forte e sta facendo molto bene anche in Champions. Finita la stagione 2004/2005 ritornai in Italia ed il mio procuratore prese me e Nicolas Amodio e ci portò ad Udine. Noi non sapevamo per chi stavamo andando a firmare, arrivati ad Udine in albergo trovammo Marino, firmammo subito per il Napoli e partimmo per il ritiro. Eravamo contentissimi. Non ho mai giocato in Argentina o in Brasile ma in Uruguay mancano tante cose ai calciatori per essere professionisti. Per questo motivi quando vengono chiamati in Europa cercano di dare il massimo, cercano di mettersi in mostra perché vogliono fare carriera lì. Preferiscono far carriera in Europa; poiché lì hanno tante cose che qui mancano. Da noi in Uruguay i campi non sono molto buoni e non si può giocare a due tocchi, per questo motivo si cerca di portare palla il più possibile”.

 

Il Napoli di Sarri – “Per le mie caratteristiche di gioco mi sarebbe piaciuto molto giocare nel Napoli di Sarri, è un allenatore che ha fatto benissimo al club azzurro e fa giocare sempre bene le sue squadre. Ha avuto un po’ di difficoltà iniziali ma poi è riuscito a riprendersi e far bene. Sto studiando per diventare allenatore e mi piacerebbe tornare a Napoli ma non so in che veste”.

 

Il Napoli oggi – “Un calciatore che mi piace molto nel Napoli attuale è Mertens ma mi rispecchio un po’ in Fabian Ruiz, Ogni calciatore ha le proprie caratteristiche, lui è più alto ma io mi rivedo in lui per il modo di utilizzare il piede sinistro”.

 

Hamsik – “E’ un giocatore umile ed ha lavorato molto per ottenere i risultati che ha avuto. Abbiamo giocato insieme, ha fatto qualcosa di meraviglioso e si merita tutti i traguardi ed i successi che ha ottenuto. Il calcio italiano  è il più bello al mondo, è bellissimo e nella cultura italiana ed in Italia si vive molto di calcio”.

Fonte: napolisoccer.net