"Ad essere sincero mi sento molto spagnolo. Sono molto felice di essere in questa nazionale, perché sono cresciuto a Malaga dall'età di cinque anni".

Come nasce la sua particolare abilità nel giocare palla al piede?

"Ce l'ho fin da piccolo. All'inizio, quando avevo cinque anni, ho iniziato come attaccante, ma poi ho iniziato a giocare come difensore centrale, e sono sempre stato bravo a partire pulito con la palla".

Ci racconta perché ha preferito la Juve invece che Barcellona o Real Madrid?

"All'epoca pensavo che l'Italia mi avrebbe dato di più da imparare. Avevo già qualità palla al piede, ma dovevo migliorare nei duelli con gli attaccanti, negli scontri, nella tattica. E la Serie A mi sta dando davvero queste cose per farmi diventare un giocatore migliore, anche se ho ancora molto da apprendere".

E la Roma?

"Mourinho mi ha sempre trattato bene. Ma ora c'è Daniele de Rossi, si sta comportando in modo incredibile. Si prende cura di me, è una persona fantastica e mi trovo bene con lui".

Perché l'esultanza alla CR7?

"C'è un aneddoto. Il giorno prima stavo giocando alla Play con un amico e ho detto che se avessi segnato un goal avrei festeggiato così. Ed è così che è successo".