Calcio
IL ROMA - Il Napoli è senza identità e sembra essere lontanissimo da ciò che vuole Gattuso
19.01.2020 18:00 di Redazione Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma

Notte fonda, notte gelida. Notte in cui il viola spicca in mezzo al bianco e all'azzurro dei sediolini del San Paolo, in gran parte vuoti per la protesta degli ultrà ma soprattutto per la stagione da censura della quale il Napoli si sta rendendo protagonista. Contro la Fiorentina probabilmente è stato toccato il punto più basso degli ultimi anni e non è un caso se questo pesante k.o. arrivi proprio nella serata in cui è mancato un reparto su tutti: il centrocampo. De Laurentiis e Giuntoli hanno provato a sistemarlo con gli acquisti di Demme e Lobotka, due calciatori che andranno aspettati e non possono avere già un grosso impatto sulla squadra, essendo arrivati da appena una manciata di giorni.

 

DEMME PER ORA NON BASTA. In campo, fin qui, s'è visto soltanto Demme, entrato dopo dodici minuti della ripresa. Nove, invece, quelli che ci mette a rimediare il primo cartellino giallo in Serie A della sua carriera. Entra quando la squadra si allunga, prova a collegare i reparti, ma finisce col portare spesso troppo il pallone, senza dare né velocità né pulizia alle trame chieste da Gattuso. Poco filtro, manovra praticamente nulla, nonostante il suo ingresso. E malgrado un passaggio al 4-4-2 sull'1-0 per la Fiorentina, che nella ripresa ha costruito una palla gol appena e nient'altro. La nuova mediana di Rino, a tre fino al 64' e a quattro per l'ultima mezz'ora, non ha funzionato minimamente, né in fase difensiva né in fase offensiva. La pulizia di gioco che si chiedeva non s'è vista semplicemente perché, di fatto, ieri sera un gioco vero e proprio non è esistito. Quattro sconfitte in cinque gare di campionato sono risultati che tormenteranno Gattuso almeno fino al prossimo impegno con la Lazio.

 

TRA GRANE E SFORTUNA. Intanto ci si è messa anche la malasorte, ancora una volta. Ad inizio ripresa il palo numero 15 della stagione azzurra, nessuno in Serie A ne ha colpiti di più. Stavolta va a sbatterci Insigne, uno che al San Paolo non segna su azione da undici mesi, praticamente un anno. E' un'annata disgraziata, lo si nota anche da questo. Un legno, preso sull'1-0, che non può diventare neanche lontanamente un alibi, vista la bruttissima prestazione dei partenopei. Il Napoli è senza identità e sembra essere lontanissimo da ciò che vuole Gattuso, che intanto deve gestire le prime grane. La mediana, già citata, su cui le certezze sono zero, neanche sulla linea ormai. E anche quella legata ad Allan, che al momento del cambio ha preso direttamente la via degli spogliatoi, senza fermarsi dal suo allenatore, senza salutare nessuno, visibilmente deluso e arrabbiato. Gattuso dovrà imparare ad amministrare anche questioni del genere per provare a vedere la luce in fondo ad un tunnel che ad oggi sembra lunghissimo e senza via di fuga.

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IL ROMA - Il Napoli è senza identità e sembra essere lontanissimo da ciò che vuole Gattuso

di Napoli Magazine

19/01/2024 - 18:00

Notte fonda, notte gelida. Notte in cui il viola spicca in mezzo al bianco e all'azzurro dei sediolini del San Paolo, in gran parte vuoti per la protesta degli ultrà ma soprattutto per la stagione da censura della quale il Napoli si sta rendendo protagonista. Contro la Fiorentina probabilmente è stato toccato il punto più basso degli ultimi anni e non è un caso se questo pesante k.o. arrivi proprio nella serata in cui è mancato un reparto su tutti: il centrocampo. De Laurentiis e Giuntoli hanno provato a sistemarlo con gli acquisti di Demme e Lobotka, due calciatori che andranno aspettati e non possono avere già un grosso impatto sulla squadra, essendo arrivati da appena una manciata di giorni.

 

DEMME PER ORA NON BASTA. In campo, fin qui, s'è visto soltanto Demme, entrato dopo dodici minuti della ripresa. Nove, invece, quelli che ci mette a rimediare il primo cartellino giallo in Serie A della sua carriera. Entra quando la squadra si allunga, prova a collegare i reparti, ma finisce col portare spesso troppo il pallone, senza dare né velocità né pulizia alle trame chieste da Gattuso. Poco filtro, manovra praticamente nulla, nonostante il suo ingresso. E malgrado un passaggio al 4-4-2 sull'1-0 per la Fiorentina, che nella ripresa ha costruito una palla gol appena e nient'altro. La nuova mediana di Rino, a tre fino al 64' e a quattro per l'ultima mezz'ora, non ha funzionato minimamente, né in fase difensiva né in fase offensiva. La pulizia di gioco che si chiedeva non s'è vista semplicemente perché, di fatto, ieri sera un gioco vero e proprio non è esistito. Quattro sconfitte in cinque gare di campionato sono risultati che tormenteranno Gattuso almeno fino al prossimo impegno con la Lazio.

 

TRA GRANE E SFORTUNA. Intanto ci si è messa anche la malasorte, ancora una volta. Ad inizio ripresa il palo numero 15 della stagione azzurra, nessuno in Serie A ne ha colpiti di più. Stavolta va a sbatterci Insigne, uno che al San Paolo non segna su azione da undici mesi, praticamente un anno. E' un'annata disgraziata, lo si nota anche da questo. Un legno, preso sull'1-0, che non può diventare neanche lontanamente un alibi, vista la bruttissima prestazione dei partenopei. Il Napoli è senza identità e sembra essere lontanissimo da ciò che vuole Gattuso, che intanto deve gestire le prime grane. La mediana, già citata, su cui le certezze sono zero, neanche sulla linea ormai. E anche quella legata ad Allan, che al momento del cambio ha preso direttamente la via degli spogliatoi, senza fermarsi dal suo allenatore, senza salutare nessuno, visibilmente deluso e arrabbiato. Gattuso dovrà imparare ad amministrare anche questioni del genere per provare a vedere la luce in fondo ad un tunnel che ad oggi sembra lunghissimo e senza via di fuga.

Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma