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IL ROMA - Napoli, il modulo non funziona, con il 4-3-3 può cambiare tutto: la riflessione
12.11.2019 11:06 di Redazione Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma

Questione di moduli. Gli allenatori dicono sempre che è solo un fatto di numeri ma adesso il Napoli deve capire bene come andare avanti. È palese che gli azzurri vanno in difficoltà con il 4-4-2. Non si può tirare in ballo la sfida vinta con il Liverpool per difendere una scelta tattica che non funziona. E neanche mette in evidenza le qualità di alcuni calciatori che potrebbero dare di più. Oggi Ancelotti ha l’obbligo di pensare a cambiare qualcosa. Magari passando ad un 4-3-3 molto più dinamico e soprattutto sicuro. Sì perché il modulo attuale fa acqua da tutte le parti. Se non arrivano i risultati i problemi ci sono. A Roma si è subito lo strapotere del centrocampo giallorosso. Stessa cosa anche contro il modesto Genoa che una settimana prima aveva perso in casa con l’Udinese per 3- 1. Ormai gli allenatori avversari hanno imparato come si fa a mandare in tilt il Napoli. Basta una linea mediana più folta e c’è sistematicamente una superiorità numerica che fa la differenza. Certo, Ancelotti potrebbe sfruttare meglio gli esterni offensivi ma se non sta capitando qualcosa si è inceppato. Ancelotti, poi, può vantare delle mezzale di un certo valore e quindi andrebbe sul sicuro. Allan, Fabian, Zielinski ed Elmas sarebbe in grado di sopperire alle carenze attuali. Ma Carletto proprio non ne vuole sapere di snaturare il suo modus operandi. Eppure la scuola di Sarri con il “vecchio” Napoli aveva fatto tendenza. Oggi non ci sarà Jorginho a dettare i tempi ma Fabian o Zielinski possono fare bene quel ruolo. Ci sarebbe molta più copertura e in difesa non si rischierebbe tanto.

 

IN AVANTI. A prescindere dal centrocampo, di sicuro il tridente offensivo ridarebbe ad Insigne un ruolo a lui consono. A prescindere da tutto quello che è successo, Lorenzo ha qualità incredibili e come esterno offensivo a sinistra potrebbe sicuramente dare di più. Anche in virtù del feeling che ha da sempre con Callejon dall’altra parte che si inserisce. Come prima punta, poi, a secondo dell’avversario si alternerebbero Mertens, Milik e Llorente. Di sicuro ne gioverebbe anche Lozano che sulla corsia fa molto meglio che da seconda punta della linea a due. Deve valutare questa situazione il buon Ancelotti. Anche perché di tempo a disposizione non ne ha più. Manca in questo momento la fiducia totale della proprietà. Farà bene in questo periodo di sosta a confrontarsi con il suo staff per provare a cambiare il vento di una stagione attualmente deficitaria. Magari in Champions andrà anche agli ottavi ma a De Laurentiis interessa soprattutto il campionato. E un quarto posto minimo per poter accedere ai soldi della Uefa anche nella prossima anna calcistica. Si è ritrovato in mezzo ad un caos incredibile Ancelotti. Sta rivivendo i fantasmi del Bayern. Allora aveva cinque calciatori contro. Azzardare oggi che qualcuno gli remi contro non è il caso. Ma adesso deve cominciare a portare i risultati. Altrimenti paga dazio.

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IL ROMA - Napoli, il modulo non funziona, con il 4-3-3 può cambiare tutto: la riflessione

di Napoli Magazine

12/11/2024 - 11:06

Questione di moduli. Gli allenatori dicono sempre che è solo un fatto di numeri ma adesso il Napoli deve capire bene come andare avanti. È palese che gli azzurri vanno in difficoltà con il 4-4-2. Non si può tirare in ballo la sfida vinta con il Liverpool per difendere una scelta tattica che non funziona. E neanche mette in evidenza le qualità di alcuni calciatori che potrebbero dare di più. Oggi Ancelotti ha l’obbligo di pensare a cambiare qualcosa. Magari passando ad un 4-3-3 molto più dinamico e soprattutto sicuro. Sì perché il modulo attuale fa acqua da tutte le parti. Se non arrivano i risultati i problemi ci sono. A Roma si è subito lo strapotere del centrocampo giallorosso. Stessa cosa anche contro il modesto Genoa che una settimana prima aveva perso in casa con l’Udinese per 3- 1. Ormai gli allenatori avversari hanno imparato come si fa a mandare in tilt il Napoli. Basta una linea mediana più folta e c’è sistematicamente una superiorità numerica che fa la differenza. Certo, Ancelotti potrebbe sfruttare meglio gli esterni offensivi ma se non sta capitando qualcosa si è inceppato. Ancelotti, poi, può vantare delle mezzale di un certo valore e quindi andrebbe sul sicuro. Allan, Fabian, Zielinski ed Elmas sarebbe in grado di sopperire alle carenze attuali. Ma Carletto proprio non ne vuole sapere di snaturare il suo modus operandi. Eppure la scuola di Sarri con il “vecchio” Napoli aveva fatto tendenza. Oggi non ci sarà Jorginho a dettare i tempi ma Fabian o Zielinski possono fare bene quel ruolo. Ci sarebbe molta più copertura e in difesa non si rischierebbe tanto.

 

IN AVANTI. A prescindere dal centrocampo, di sicuro il tridente offensivo ridarebbe ad Insigne un ruolo a lui consono. A prescindere da tutto quello che è successo, Lorenzo ha qualità incredibili e come esterno offensivo a sinistra potrebbe sicuramente dare di più. Anche in virtù del feeling che ha da sempre con Callejon dall’altra parte che si inserisce. Come prima punta, poi, a secondo dell’avversario si alternerebbero Mertens, Milik e Llorente. Di sicuro ne gioverebbe anche Lozano che sulla corsia fa molto meglio che da seconda punta della linea a due. Deve valutare questa situazione il buon Ancelotti. Anche perché di tempo a disposizione non ne ha più. Manca in questo momento la fiducia totale della proprietà. Farà bene in questo periodo di sosta a confrontarsi con il suo staff per provare a cambiare il vento di una stagione attualmente deficitaria. Magari in Champions andrà anche agli ottavi ma a De Laurentiis interessa soprattutto il campionato. E un quarto posto minimo per poter accedere ai soldi della Uefa anche nella prossima anna calcistica. Si è ritrovato in mezzo ad un caos incredibile Ancelotti. Sta rivivendo i fantasmi del Bayern. Allora aveva cinque calciatori contro. Azzardare oggi che qualcuno gli remi contro non è il caso. Ma adesso deve cominciare a portare i risultati. Altrimenti paga dazio.

Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma