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IL ROMA - Napoli, il ritiro voluto da ADL serviva veramente per ritrovarsi: ecco i dettagli
10.11.2019 12:10 di Redazione Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma

Se li sono meritati tutti i fischi i giocatori del Napoli. Non potevano che essere serviti in questo modo dalla propria gente. Hanno saputo solo prendere una decisione scellerata martedì scorso dopo il pareggio con il Salisburgo. Contro il Genoa in campo, invece, non sono stati capaci di avere gli attributi per tornare a vincere dimostrando carattere e personalità. Se non fosse stato per Koulibaly, che ha salvato sulla linea di porta un tiro a botta sicura di Pinamonti, si sarebbe anche persa la partita. E molto probabilmente sarebbe stata la giusta punizione per un gruppo presuntuoso che non ha voluto rispettare le decisioni del presidente De Laurentiis. Hanno provato a dimostrare compattezza con un abbraccio iniziale ma poi una volta cominciata la partita si sono sciolti come neve al sole. Nel primo tempo si è tirato solo una volta in porta. Nella ripresa si è partiti male e si è rischiato lo svantaggio. Poi a sfiorare il successo è stato il nuovo entrato Elmas che si è visto parare un colpo di testa dal portiere Radu. Poco, troppo poco si è visto. Insigne e compagni non sono stati capaci di dimostrare ai tifosi di saper vincere. Avrebbero dovuto sbranare il Genoa ed, invece, sono stati molto contratti e assai confusi. È mancato il gioco, è stata disputata la peggiore partita dall’inizio del campionato. Questa prestazione ha confermato che il presidente De Laurentiis aveva ragione. Serviva un po’ di ritiro per ritrovarsi e caricarsi al punto giusto per incassare punti importanti per la classifica. Secondo il gruppo dei leader, però, non c’era bisogno. Ed è per questo che i senatori hanno scelto l’ammutinamento. Che ha fatto scoppiare una bomba di polemiche. Addirittura De Laurentiis vuole i danni dai suoi dipendenti. Gli potrebbe ridurre i compensi per legge. Forse non lo farà mai. Ma ieri sera al triplice fischio finale ha avuto ancora ragione lui. Il patron non era presente al San Paolo. In Tribuna d’Onore c’era solo suo figlio Edo. Che durante il riscaldamento si era accomodato in panchina. Proprio il DeLa jr era finito nel caos generale per essersi scontrato quasi fisicamente con Allan nel post Salisburgo. La classifica, intanto, piange. L’Inter, che ha ribaltato la partita con l’Inter, oggi è a +12. La Juve, dovesse battere il Milan, andrebbe 14 punti avanti. Ma lo scudetto è bello che è andato. A questo punto è a rischio addirittura il quarto posto. Che di questo passo si allontana sempre di più. Purtroppo non ce l’ha fatta Ancelotti a caricare i suoi calciatori per la sfida al Genoa. Si è affannato dalla panchina per far capire al Napoli cosa fare ma nessuno l’ha seguito. La sua esperienza non è servita e molto probabilmente avrebbe fatto bene a stare zitto quando ha saputo che il presidente voleva che andassero tutti in ritiro dopo la Champions. «Non sono d’accordo», disse il tecnico di Reggiolo. Aprendo uno squarcio non indifferente nel rapporto con il presidente. Che addirittura aveva pensato di mandarlo via. E non è detto che non lo faccia se i risultati non dovessero arrivare nelle prossime sfide. Sarebbe un fallimento non indifferente per un allenatore che addirittura in estate parlava di scudetto. Ha sopravalutato la rosa molto probabilmente. Ritenendo che con il mercato fatto si potesse addirittura migliorare rispetto all’anno precedente. Al momento sta delundendo anche lui come i giocatori. Contro il Genoa si sono salvati giusto due tre calciatori. È venuto meno colui il quale pare si sia messo a capo della rivolta. E non è stato un caso che Insigne è stato il più fischiato. È uscito dal campo a testa bassa il capitano e chissà quante volte avrà pensato di aver fatto una cavolata a non consigliare alla squadra di andare in ritiro.

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di Napoli Magazine

10/11/2024 - 12:10

Se li sono meritati tutti i fischi i giocatori del Napoli. Non potevano che essere serviti in questo modo dalla propria gente. Hanno saputo solo prendere una decisione scellerata martedì scorso dopo il pareggio con il Salisburgo. Contro il Genoa in campo, invece, non sono stati capaci di avere gli attributi per tornare a vincere dimostrando carattere e personalità. Se non fosse stato per Koulibaly, che ha salvato sulla linea di porta un tiro a botta sicura di Pinamonti, si sarebbe anche persa la partita. E molto probabilmente sarebbe stata la giusta punizione per un gruppo presuntuoso che non ha voluto rispettare le decisioni del presidente De Laurentiis. Hanno provato a dimostrare compattezza con un abbraccio iniziale ma poi una volta cominciata la partita si sono sciolti come neve al sole. Nel primo tempo si è tirato solo una volta in porta. Nella ripresa si è partiti male e si è rischiato lo svantaggio. Poi a sfiorare il successo è stato il nuovo entrato Elmas che si è visto parare un colpo di testa dal portiere Radu. Poco, troppo poco si è visto. Insigne e compagni non sono stati capaci di dimostrare ai tifosi di saper vincere. Avrebbero dovuto sbranare il Genoa ed, invece, sono stati molto contratti e assai confusi. È mancato il gioco, è stata disputata la peggiore partita dall’inizio del campionato. Questa prestazione ha confermato che il presidente De Laurentiis aveva ragione. Serviva un po’ di ritiro per ritrovarsi e caricarsi al punto giusto per incassare punti importanti per la classifica. Secondo il gruppo dei leader, però, non c’era bisogno. Ed è per questo che i senatori hanno scelto l’ammutinamento. Che ha fatto scoppiare una bomba di polemiche. Addirittura De Laurentiis vuole i danni dai suoi dipendenti. Gli potrebbe ridurre i compensi per legge. Forse non lo farà mai. Ma ieri sera al triplice fischio finale ha avuto ancora ragione lui. Il patron non era presente al San Paolo. In Tribuna d’Onore c’era solo suo figlio Edo. Che durante il riscaldamento si era accomodato in panchina. Proprio il DeLa jr era finito nel caos generale per essersi scontrato quasi fisicamente con Allan nel post Salisburgo. La classifica, intanto, piange. L’Inter, che ha ribaltato la partita con l’Inter, oggi è a +12. La Juve, dovesse battere il Milan, andrebbe 14 punti avanti. Ma lo scudetto è bello che è andato. A questo punto è a rischio addirittura il quarto posto. Che di questo passo si allontana sempre di più. Purtroppo non ce l’ha fatta Ancelotti a caricare i suoi calciatori per la sfida al Genoa. Si è affannato dalla panchina per far capire al Napoli cosa fare ma nessuno l’ha seguito. La sua esperienza non è servita e molto probabilmente avrebbe fatto bene a stare zitto quando ha saputo che il presidente voleva che andassero tutti in ritiro dopo la Champions. «Non sono d’accordo», disse il tecnico di Reggiolo. Aprendo uno squarcio non indifferente nel rapporto con il presidente. Che addirittura aveva pensato di mandarlo via. E non è detto che non lo faccia se i risultati non dovessero arrivare nelle prossime sfide. Sarebbe un fallimento non indifferente per un allenatore che addirittura in estate parlava di scudetto. Ha sopravalutato la rosa molto probabilmente. Ritenendo che con il mercato fatto si potesse addirittura migliorare rispetto all’anno precedente. Al momento sta delundendo anche lui come i giocatori. Contro il Genoa si sono salvati giusto due tre calciatori. È venuto meno colui il quale pare si sia messo a capo della rivolta. E non è stato un caso che Insigne è stato il più fischiato. È uscito dal campo a testa bassa il capitano e chissà quante volte avrà pensato di aver fatto una cavolata a non consigliare alla squadra di andare in ritiro.

Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma