In Primo Piano
G-FACTOR - Gianfranco Lucariello su "NM": "Il metodo Gattuso, guanto di ferro nella mano di velluto"
07.02.2020 19:06 di Redazione

NAPOLI - Guanto di ferro nella mano di velluto, il metodo Gattuso ha conquistato gli azzurri che adesso, dopo il suo avvento sul ponte di comando, lo apprezzano e lo seguono ad occhi chiusi, pronti e decisi nell’accogliere consigli, suggerimenti e impostazioni raccomandate dal nuovo timoniere della squadra del cuore. Insigne e i suoi compagni pendono dalle sue labbra e con grande disponibilità mettono in pratica sotto il profilo tecnico-tattico le direttive di Ringhio. Ma non si tratta soltanto di questo, Gattuso agli azzurri ha ridato la gioia di giocare a pallone e di battersi con il coltello tra i denti, attraverso un’opera di ricostruzione di valori e denominatori che sono le componenti di base di qualsiasi gruppo. Non è stato facile, non è stato semplice per l’erede di Ancelotti ricomporre l’anima smarrita di una squadra che si era perduta e compromessa in tappe inimmaginabili sul piano degli obiettivi, dei risultati, della disciplina e del rispetto verso se stessa e di un intero ambiente rivoluzionato da cima a fondo. Ebbene Ringhio ce l’ha messa tutta, contro ogni logica ed aspettativa in un’impresa sulla carta titanica per i risvolti determinati da un irragionevole andamento. Invertita la rotta avviata verso un totale disastro, con il suo avvento e dopo gli approcci iniziali non strettamente felici. Poi, la svolta, prima con la Lazio in Coppa Italia e poi con i tre punti conquistati sulla Juve, attraverso una prestazione che ha ridato capacità e convinzione alla squadra del cuore e ai suoi protagonisti. Merito soprattutto di SuperRinghio e della sua capacità di riportare gli azzurri sui binari adeguati, sotto ogni profilo. Adesso il Napoli è in marcia verso traguardi e obiettivi sconfinati che al momento non è agevole né opportuno identificare ancora. Come è stato possibile? Gattuso c’è riuscito con la sua testaccia dura da vero calabrese sangue e arena. Ma c’è anche un lavoraccio speso a ristabilire principi e regole, sintetizzate nei “Dieci Comandamenti”, un insieme di particolarissime “raccomandazioni” da rispettare da parte di ogni componente della rosa, tra le norme di base il rispetto reciproco con i compagni di squadra, la puntualità negli orari di convocazione degli allenamenti e nei ritiri, le interruzioni o pause di recupero durante il lavoro sul campo, non superiori ai tre minuti, massimo rispetto per gli orari di sveglia e di riposo durante i ritiri, con un’altra regola tra le altre da rispettare e cioè che a colazione, a pranzo ed a cena ci si alza soltanto dopo l’allenatore e lo staff tecnico. Anche l’uso del cellulare è amministrato nel “decalogo dei comandamenti”. Ma c’è dell’altro ad aver meritato ogni attenzione e cioè il principio che “l’interesse del Napoli è al disopra di tutto e di tutti”, una logica che il tecnico ha diffuso tra gli azzurri nel trasmettere al gruppo la sua grinta, la sua voglia e la sua rabbia in corpo che gli hanno storicamente meritato l’appellativo di Ringhio Gattuso. E’ così che si vince.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

ULTIMISSIME IN PRIMO PIANO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
G-FACTOR - Gianfranco Lucariello su "NM": "Il metodo Gattuso, guanto di ferro nella mano di velluto"

di Napoli Magazine

07/02/2024 - 19:06

NAPOLI - Guanto di ferro nella mano di velluto, il metodo Gattuso ha conquistato gli azzurri che adesso, dopo il suo avvento sul ponte di comando, lo apprezzano e lo seguono ad occhi chiusi, pronti e decisi nell’accogliere consigli, suggerimenti e impostazioni raccomandate dal nuovo timoniere della squadra del cuore. Insigne e i suoi compagni pendono dalle sue labbra e con grande disponibilità mettono in pratica sotto il profilo tecnico-tattico le direttive di Ringhio. Ma non si tratta soltanto di questo, Gattuso agli azzurri ha ridato la gioia di giocare a pallone e di battersi con il coltello tra i denti, attraverso un’opera di ricostruzione di valori e denominatori che sono le componenti di base di qualsiasi gruppo. Non è stato facile, non è stato semplice per l’erede di Ancelotti ricomporre l’anima smarrita di una squadra che si era perduta e compromessa in tappe inimmaginabili sul piano degli obiettivi, dei risultati, della disciplina e del rispetto verso se stessa e di un intero ambiente rivoluzionato da cima a fondo. Ebbene Ringhio ce l’ha messa tutta, contro ogni logica ed aspettativa in un’impresa sulla carta titanica per i risvolti determinati da un irragionevole andamento. Invertita la rotta avviata verso un totale disastro, con il suo avvento e dopo gli approcci iniziali non strettamente felici. Poi, la svolta, prima con la Lazio in Coppa Italia e poi con i tre punti conquistati sulla Juve, attraverso una prestazione che ha ridato capacità e convinzione alla squadra del cuore e ai suoi protagonisti. Merito soprattutto di SuperRinghio e della sua capacità di riportare gli azzurri sui binari adeguati, sotto ogni profilo. Adesso il Napoli è in marcia verso traguardi e obiettivi sconfinati che al momento non è agevole né opportuno identificare ancora. Come è stato possibile? Gattuso c’è riuscito con la sua testaccia dura da vero calabrese sangue e arena. Ma c’è anche un lavoraccio speso a ristabilire principi e regole, sintetizzate nei “Dieci Comandamenti”, un insieme di particolarissime “raccomandazioni” da rispettare da parte di ogni componente della rosa, tra le norme di base il rispetto reciproco con i compagni di squadra, la puntualità negli orari di convocazione degli allenamenti e nei ritiri, le interruzioni o pause di recupero durante il lavoro sul campo, non superiori ai tre minuti, massimo rispetto per gli orari di sveglia e di riposo durante i ritiri, con un’altra regola tra le altre da rispettare e cioè che a colazione, a pranzo ed a cena ci si alza soltanto dopo l’allenatore e lo staff tecnico. Anche l’uso del cellulare è amministrato nel “decalogo dei comandamenti”. Ma c’è dell’altro ad aver meritato ogni attenzione e cioè il principio che “l’interesse del Napoli è al disopra di tutto e di tutti”, una logica che il tecnico ha diffuso tra gli azzurri nel trasmettere al gruppo la sua grinta, la sua voglia e la sua rabbia in corpo che gli hanno storicamente meritato l’appellativo di Ringhio Gattuso. E’ così che si vince.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com