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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello su "NM": "Occhio e malocchio! Napoli, adesso ci siamo!"
29.11.2019 16:52 di Redazione

NAPOLI - Occhio e…malocchio, corna e bicorna, alla maniera di Pappagone nel ricordo della superba maestria di Peppino De Filippo nel personaggio da lui inventato, riemerge tutta la filosofia spicciola dei napoletani nel ricorrere alla scaramanzia per porre riparo alle negative forze oscure e palesi che possono perfino determinare e condizionare le tappe di una intera vita. E quella evocata da Aurelio De Laurentiis sotto sotto è una scaramazia rivolta ai santoni che gufano contro il Napoli, a detta del patron. Sarà pure così, ma è davvero difficile pensare a maledizioni e quant’altro del genere che possa determinare una stagione sportiva in un senso o nell’altro di uno dei più grandi club di calcio a livello europeo. E’ anche vero però che di scaramanzia il calcio ha sempre vissuto e continuerà a nutrirsi attraverso modi comportamentali con i pacchetti di sale lanciati sul terreno di gioco, con ciondoli vari rappresentanti gobbetti e varie forme di corna, purchè sempre e comunque di colore rosso. Ricordate Naldi? Lanciava limoni di Sorrento e Capri sul terreno di gioco per combattere il malocchio e attirare le forze positive. Rituali ai quali anche i giocatori ricorrono tuttora per scacciare o tenere lontani gli spiriti avversi, catturando la buona sorte. Insomma non è vero ma ci credo. Tuttociò è comunque un preambolo che tuttavia non rigenera le situazioni. C’è da dire infatti che il Napoli si è “liberato” dalle gufate e dalla malasorte attraverso l’impegno straordinario della squadra a Liverpool, condotta per mano da Ancelotti e da alcuni azzurri di peso. Sono stati loro a portare su questa strada anche gli altri, tutti allineati e mentalmente disposti a ricominciare daccapo, dopo la ribellione. Va dato anche merito a chi ha lavorato fortemente tra le quinte per risolvere il parapiglia che si è scatenato all’inizio di novembre e che ha gettato nella depressione totale gran parte della tifoseria azzurra, ora finalmente libera da brutti pensieri. Adesso ci siamo ed era ora. Adesso hanno messo tutti la testa a posto, sembra di capire, dopo tre settimane d’inferno. E solo così si spiega in tutti i suoi contorni l’impresa realizzata mercoledì sera dalla squadra ad Anfield contro i Campioni d’Europa. Accorciando i tempi della discussione, quelle qualità che hanno fatto emergere gli azzurri, o ce l’hai oppure no. E visto che il livello del team di Ancelotti non è affatto trascurabile sotto questo aspetto, c’è da aspettarsi che venga immediatamente lanciata la rincorsa al quarto posto per la Champions della prossima stagione, fermo restando che il Napoli “all’inglese” potrà farà di bene e in meglio nell’attuale edizione. Purtroppo c’è stato bisogno di precipitare nel fondo del barile per tirare fuori il meglio dal gruppo e cioè le caratteristiche di un team battagliero, sconquassato da malumori intestini, ma pronto a risorgere. Adesso, con l’ambiente più sereno, c’è la disponibilità e il buonsenso del patron nel rivedere il tutto in un summit con la squadra, compreso le raccomandate, forse. Lo dice pure Pappagone...

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

29/11/2024 - 16:52

NAPOLI - Occhio e…malocchio, corna e bicorna, alla maniera di Pappagone nel ricordo della superba maestria di Peppino De Filippo nel personaggio da lui inventato, riemerge tutta la filosofia spicciola dei napoletani nel ricorrere alla scaramanzia per porre riparo alle negative forze oscure e palesi che possono perfino determinare e condizionare le tappe di una intera vita. E quella evocata da Aurelio De Laurentiis sotto sotto è una scaramazia rivolta ai santoni che gufano contro il Napoli, a detta del patron. Sarà pure così, ma è davvero difficile pensare a maledizioni e quant’altro del genere che possa determinare una stagione sportiva in un senso o nell’altro di uno dei più grandi club di calcio a livello europeo. E’ anche vero però che di scaramanzia il calcio ha sempre vissuto e continuerà a nutrirsi attraverso modi comportamentali con i pacchetti di sale lanciati sul terreno di gioco, con ciondoli vari rappresentanti gobbetti e varie forme di corna, purchè sempre e comunque di colore rosso. Ricordate Naldi? Lanciava limoni di Sorrento e Capri sul terreno di gioco per combattere il malocchio e attirare le forze positive. Rituali ai quali anche i giocatori ricorrono tuttora per scacciare o tenere lontani gli spiriti avversi, catturando la buona sorte. Insomma non è vero ma ci credo. Tuttociò è comunque un preambolo che tuttavia non rigenera le situazioni. C’è da dire infatti che il Napoli si è “liberato” dalle gufate e dalla malasorte attraverso l’impegno straordinario della squadra a Liverpool, condotta per mano da Ancelotti e da alcuni azzurri di peso. Sono stati loro a portare su questa strada anche gli altri, tutti allineati e mentalmente disposti a ricominciare daccapo, dopo la ribellione. Va dato anche merito a chi ha lavorato fortemente tra le quinte per risolvere il parapiglia che si è scatenato all’inizio di novembre e che ha gettato nella depressione totale gran parte della tifoseria azzurra, ora finalmente libera da brutti pensieri. Adesso ci siamo ed era ora. Adesso hanno messo tutti la testa a posto, sembra di capire, dopo tre settimane d’inferno. E solo così si spiega in tutti i suoi contorni l’impresa realizzata mercoledì sera dalla squadra ad Anfield contro i Campioni d’Europa. Accorciando i tempi della discussione, quelle qualità che hanno fatto emergere gli azzurri, o ce l’hai oppure no. E visto che il livello del team di Ancelotti non è affatto trascurabile sotto questo aspetto, c’è da aspettarsi che venga immediatamente lanciata la rincorsa al quarto posto per la Champions della prossima stagione, fermo restando che il Napoli “all’inglese” potrà farà di bene e in meglio nell’attuale edizione. Purtroppo c’è stato bisogno di precipitare nel fondo del barile per tirare fuori il meglio dal gruppo e cioè le caratteristiche di un team battagliero, sconquassato da malumori intestini, ma pronto a risorgere. Adesso, con l’ambiente più sereno, c’è la disponibilità e il buonsenso del patron nel rivedere il tutto in un summit con la squadra, compreso le raccomandate, forse. Lo dice pure Pappagone...

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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