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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, patapumfete!"
12.02.2020 16:29 di Redazione

NAPOLI - Ehm! Dove eravamo rimasti? Ah già! Alla ritrovata euforìa, forse sarebbe meglio chiamarla speranzella di ritorno, dopo aver ammazzato la Vecchia e pure senza flit e dopo aver largheggiato nella casa della Samp guidata da Ranieri detto l'aggiustatore. Speranza di aver ritrovato il filo del discorso attorcigliatosi nell'espace d'un matìn, va be' facciamo due. E invece, nisba. In un pomeriggio di leggero scirocco, gli azzurri si sono inchinati alla squadra della città del barocco. E che diamine! Non entro nel merito del rigore evidentissimo negato al polaccone che ha quasi nome dicarichi di meraviglia latte in scatola. Perché gli allievi di Liverani - che bella mezzala ch'era costui - andavano presi per la collottola e rimandati carichi di meraviglia nel dolce Salento. Patapumfete! fa ancora rumore questa sconfitta, inaspettata, arrivata nel bel mezzo di una identità appena ritrovata. Lapadula, due volte Lapadula e tralascio l'antica rima perché sarebbe un po' volgare. Ma rende, eccome se rende. Intanto, forse, s'è capito che non è semplice la convivenza tra Demme e Lobotka e che Maksimovic e Koulibaly non sono guariti del tutto dai noti infortuni patìti. E che da Mertens non si può prescindere. Milioni di scommettitori, bolletta tra le dita - una volta era la schedina - hanno perduto (ed imprecato) per quell'uno fisso e magari più over, vergato con la certezza di avere in lista un risultato sicuro o in meno, fate voi. E chissà quante jastemme. Va bene, cioè male, ma il misfatto oramai s'è compiuto e bisogna guardare al futuro prossimo. Che è già stasera, alla Scala del calcio per la semifinale d'andata della coppa italica. Nella tana dell'Inter fresca di primo posto seppur in condominio e che certo non ha intenzione di sottovalutare l'evento. L'Inter guidata passo dopo passo da Conte 'o chiagnazzaro (ex, perché è stato accontentato da Marotta con una super campagna invernale) credo che miri alla finale e che magari stia pensando che se si deve lasciare qualcosa per strada, meglio "distrarsi" in Europa League. Ora, per gli azzurri c'è la possibilità di far vedere ai figli del Biscione che quei goffi scivoloni ed i tre gol regalati in campionato al San Paolo, sono rimasti nel gozzo. Credo che un po' d'orgoglio faccia ancora parte dell'anima di questa squadra squassata da incomprensioni interne e da dosi di jella (i tanti legni colpiti, ma che non sia un alibi) in quantità industriale. Bene, e allora azzurri togliete un po' d'azzurro agli avversari e fateli ritrovare soltanto in nero. Buona partita.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, patapumfete!"

di Napoli Magazine

12/02/2024 - 16:29

NAPOLI - Ehm! Dove eravamo rimasti? Ah già! Alla ritrovata euforìa, forse sarebbe meglio chiamarla speranzella di ritorno, dopo aver ammazzato la Vecchia e pure senza flit e dopo aver largheggiato nella casa della Samp guidata da Ranieri detto l'aggiustatore. Speranza di aver ritrovato il filo del discorso attorcigliatosi nell'espace d'un matìn, va be' facciamo due. E invece, nisba. In un pomeriggio di leggero scirocco, gli azzurri si sono inchinati alla squadra della città del barocco. E che diamine! Non entro nel merito del rigore evidentissimo negato al polaccone che ha quasi nome dicarichi di meraviglia latte in scatola. Perché gli allievi di Liverani - che bella mezzala ch'era costui - andavano presi per la collottola e rimandati carichi di meraviglia nel dolce Salento. Patapumfete! fa ancora rumore questa sconfitta, inaspettata, arrivata nel bel mezzo di una identità appena ritrovata. Lapadula, due volte Lapadula e tralascio l'antica rima perché sarebbe un po' volgare. Ma rende, eccome se rende. Intanto, forse, s'è capito che non è semplice la convivenza tra Demme e Lobotka e che Maksimovic e Koulibaly non sono guariti del tutto dai noti infortuni patìti. E che da Mertens non si può prescindere. Milioni di scommettitori, bolletta tra le dita - una volta era la schedina - hanno perduto (ed imprecato) per quell'uno fisso e magari più over, vergato con la certezza di avere in lista un risultato sicuro o in meno, fate voi. E chissà quante jastemme. Va bene, cioè male, ma il misfatto oramai s'è compiuto e bisogna guardare al futuro prossimo. Che è già stasera, alla Scala del calcio per la semifinale d'andata della coppa italica. Nella tana dell'Inter fresca di primo posto seppur in condominio e che certo non ha intenzione di sottovalutare l'evento. L'Inter guidata passo dopo passo da Conte 'o chiagnazzaro (ex, perché è stato accontentato da Marotta con una super campagna invernale) credo che miri alla finale e che magari stia pensando che se si deve lasciare qualcosa per strada, meglio "distrarsi" in Europa League. Ora, per gli azzurri c'è la possibilità di far vedere ai figli del Biscione che quei goffi scivoloni ed i tre gol regalati in campionato al San Paolo, sono rimasti nel gozzo. Credo che un po' d'orgoglio faccia ancora parte dell'anima di questa squadra squassata da incomprensioni interne e da dosi di jella (i tanti legni colpiti, ma che non sia un alibi) in quantità industriale. Bene, e allora azzurri togliete un po' d'azzurro agli avversari e fateli ritrovare soltanto in nero. Buona partita.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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