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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Il ritorno del centravanti vero"
01.07.2020 18:30 di Redazione

NAPOLI - La cartellina con l'intestazione Napoli-Spal viene chiusa con la scritta 3-1. Tuttavia la partita, tutto sommato prevedibile nell’esito, porta con sé non pochi spunti di discussione. In definitiva sarebbe fin troppo semplice, lasciar parlare la cronaca, che riflette appunto un dominio totale del Napoli, sia sul fronte tattico che su quello della gestione del risultato, e richiamare alla mente il piglio con cui Gattuso ha ridato ordine e sicurezza alla squadra. Le reali indicazioni che maturano (e ce ne sono) sono almeno un paio. La prima ci parla di come sia stato tirato a lucido il celebre tridente col “falso nueve”, lo ricordate nell’era del Napoli bello e prepotente? Ebbene il primo tempo con le fughe a tre (Callejon, Mertens e Insigne) e i due gol, del belga e dello spagnolo (ma ci infilerei, per estetica calcistica, anche il 3-1 annullato a Insigne) va rimarcato dall’evidenziatore. Perché? Beh, perché andrà via oppure no Callejon, quella del “mini-tridente”(per statura) é formula da coltivare e arricchire. Tutto ciò ci porta al secondo punto. Il gran dibattito sul (pare) imminente addio a Milik, potrebbe aver rivelato quale sarà l’altra carta d’attacco che ha tra le mani Gattuso: il centravanti di gran fisico e di naturale vocazione: Andrea Petagna. Ció comporterà una squadra che sa risalire dalla propria area e un vero terminale offensivo per il gran lavoro dei genietti del centrocampo e delle corsie esterne. Si dirà, ma Milik è centravanti moderno? Oggi il calcio vuole questo genere di calciatori, di manovra, di tecnica etc. Ebbene, ce ne faremo una ragione e quando torneranno a illuminare il colto e l’inclita i nuovi teoreti del pallone, diremo: si salvi chi può! Aggiungendo per placare la loro indole avveniristica che se Petagna non è un centravanti moderno, magari sarà da modernariato. Finalino su un caro ragazzo che è Lorenzo Minotti, ieri calciatore, oggi commentatore dedito alla caccia al fotogramma. In Napoli-Parma ne ha scovato uno, nel quale Insigne avrebbe lanciato uno sguardo torvo a Gattuso per la sostituzione, usando il bel po’ di luoghi comuni che riguardano il Napoli: il capitano sbagliato, il suo carattere fumantino la sua ira funesta che può rompere gli equilibri etc. Beh, diamo per buono che Minotti sia scivolato su un retro pensiero tutto suo, ma ciò serva anche per altri. Per chi produce enormi quantità di panna montata destinate regolarmente a finire nel frullatore del nulla.

 

 

Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Il ritorno del centravanti vero"

di Napoli Magazine

01/07/2024 - 18:30

NAPOLI - La cartellina con l'intestazione Napoli-Spal viene chiusa con la scritta 3-1. Tuttavia la partita, tutto sommato prevedibile nell’esito, porta con sé non pochi spunti di discussione. In definitiva sarebbe fin troppo semplice, lasciar parlare la cronaca, che riflette appunto un dominio totale del Napoli, sia sul fronte tattico che su quello della gestione del risultato, e richiamare alla mente il piglio con cui Gattuso ha ridato ordine e sicurezza alla squadra. Le reali indicazioni che maturano (e ce ne sono) sono almeno un paio. La prima ci parla di come sia stato tirato a lucido il celebre tridente col “falso nueve”, lo ricordate nell’era del Napoli bello e prepotente? Ebbene il primo tempo con le fughe a tre (Callejon, Mertens e Insigne) e i due gol, del belga e dello spagnolo (ma ci infilerei, per estetica calcistica, anche il 3-1 annullato a Insigne) va rimarcato dall’evidenziatore. Perché? Beh, perché andrà via oppure no Callejon, quella del “mini-tridente”(per statura) é formula da coltivare e arricchire. Tutto ciò ci porta al secondo punto. Il gran dibattito sul (pare) imminente addio a Milik, potrebbe aver rivelato quale sarà l’altra carta d’attacco che ha tra le mani Gattuso: il centravanti di gran fisico e di naturale vocazione: Andrea Petagna. Ció comporterà una squadra che sa risalire dalla propria area e un vero terminale offensivo per il gran lavoro dei genietti del centrocampo e delle corsie esterne. Si dirà, ma Milik è centravanti moderno? Oggi il calcio vuole questo genere di calciatori, di manovra, di tecnica etc. Ebbene, ce ne faremo una ragione e quando torneranno a illuminare il colto e l’inclita i nuovi teoreti del pallone, diremo: si salvi chi può! Aggiungendo per placare la loro indole avveniristica che se Petagna non è un centravanti moderno, magari sarà da modernariato. Finalino su un caro ragazzo che è Lorenzo Minotti, ieri calciatore, oggi commentatore dedito alla caccia al fotogramma. In Napoli-Parma ne ha scovato uno, nel quale Insigne avrebbe lanciato uno sguardo torvo a Gattuso per la sostituzione, usando il bel po’ di luoghi comuni che riguardano il Napoli: il capitano sbagliato, il suo carattere fumantino la sua ira funesta che può rompere gli equilibri etc. Beh, diamo per buono che Minotti sia scivolato su un retro pensiero tutto suo, ma ciò serva anche per altri. Per chi produce enormi quantità di panna montata destinate regolarmente a finire nel frullatore del nulla.

 

 

Toni Iavarone
 
 
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