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ADL - De Laurentiis sull'ex: "Sarri? Gli stringerò la mano, guardo sempre al futuro, non ho mai creduto nei ritorni di fiamma"
11.09.2019 12:23 di Redazione

NAPOLI - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport nel corso della quale ha tra l'altro affermato: "Cosa dirò a Sarri in occasione di Napoli-Juventus? Sarri è un grandissimo allenatore e quindi cosa dovrò dirgli se non “bravo” oltre a stringergli la mano. Come ho già detto il passato è il passato, il presente è il presente e il futuro è quello che sarà. Non mischio il passato con il presente e il futuro. Io guardo sempre al futuro. Il resto fa tutto parte dell’esperienza che uno ha. Non ho mai creduto nei ritorni di fiamma anche perché Napoli è una città straordinaria, ma anche molto complessa e che bisogna amare senza limiti. Non tutti sono capaci di farlo. Neppure gli stessi napoletani, o almeno non tutti sia chiaro, sanno amarla o la capiscono fino in fondo… Io amavo immensamente mio padre che, pur non essendo nato Napoli, ma a Torre Annunziata da padre irpino, rappresentava l’essenza colta di una napoletanità straordinaria. E’ quella a cui mi riferisco e che amo".

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ADL - De Laurentiis sull'ex: "Sarri? Gli stringerò la mano, guardo sempre al futuro, non ho mai creduto nei ritorni di fiamma"

di Napoli Magazine

11/09/2024 - 12:23

NAPOLI - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport nel corso della quale ha tra l'altro affermato: "Cosa dirò a Sarri in occasione di Napoli-Juventus? Sarri è un grandissimo allenatore e quindi cosa dovrò dirgli se non “bravo” oltre a stringergli la mano. Come ho già detto il passato è il passato, il presente è il presente e il futuro è quello che sarà. Non mischio il passato con il presente e il futuro. Io guardo sempre al futuro. Il resto fa tutto parte dell’esperienza che uno ha. Non ho mai creduto nei ritorni di fiamma anche perché Napoli è una città straordinaria, ma anche molto complessa e che bisogna amare senza limiti. Non tutti sono capaci di farlo. Neppure gli stessi napoletani, o almeno non tutti sia chiaro, sanno amarla o la capiscono fino in fondo… Io amavo immensamente mio padre che, pur non essendo nato Napoli, ma a Torre Annunziata da padre irpino, rappresentava l’essenza colta di una napoletanità straordinaria. E’ quella a cui mi riferisco e che amo".