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TOKYO - Nuoto sincronizzato, Carbonell rinuncia ad allattare e va ai Giochi
22.07.2021 14:34 di Redazione

Davanti alla prospettiva di lasciare il figlio di nemmeno un anno in un albergo fuori dal Villaggio Olimpico e non poterlo tenere con se per allattarlo, Ona Carbonell, due medaglie olimpiche nel nuoto sincronizzato, ha dovuto decidere se partecipare ai suoi terzi Giochi o rinunciarvi. Alla fine ha prevalso la passione per lo sport e la sincronette, 31 anni, vivrà i Giochi di Tokyo lontana dal compagno Pablo e dal piccolo Kai. Le famiglie degli atleti non possono partecipare alle Olimpiadi. Gli organizzatori hanno fatto un'eccezione per i bambini allattati al seno, dopo le critiche arrivate da alcune mamme-portive. Ma i neonati non possono soggiornare nel Villaggio Olimpico e devono essere ospitati in strutture private, come gli hotel. Condizioni che alla fine hanno dissuaso Ona Carbonell dal portare il suo compagno e il figlio in Giappone. "Quando ho dato alla luce Kai e mi stavo riprendendo per partecipare ai Giochi, la prima cosa che ho chiesto è se potevo portarlo perché lo stavo allattando e mi hanno detto di no - ha spiegato sui social, in un video in cui appare mentre allatta il suo bambino - Qualche settimana fa alcune sportive hanno denunciato sulle reti la nostra difficile situazione che consiste nel dover scegliere tra l'allattamento al seno, la vita familiare e le Olimpiadi". Dopo aver parlato con le autorità sportive spagnole e aver scritto al Cio per spiegare la sua situazione, "due settimane fa, mi hanno risposto che potevo andare in Giappone, ma alle condizioni stabilite dal governo giapponese": Pablo e Kai in un albergo "che non sapevamo quanto sarebbe stato lontano dal Villaggio Olimpico e che non avrebbero potuto lasciare durante i 20 giorni che avrei trascorso a Tokio". Condizioni "incompatibili con una performance ai Giochi Olimpici" che l'hanno convinta a rinunciare alla famiglia.

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TOKYO - Nuoto sincronizzato, Carbonell rinuncia ad allattare e va ai Giochi

di Napoli Magazine

22/07/2024 - 14:34

Davanti alla prospettiva di lasciare il figlio di nemmeno un anno in un albergo fuori dal Villaggio Olimpico e non poterlo tenere con se per allattarlo, Ona Carbonell, due medaglie olimpiche nel nuoto sincronizzato, ha dovuto decidere se partecipare ai suoi terzi Giochi o rinunciarvi. Alla fine ha prevalso la passione per lo sport e la sincronette, 31 anni, vivrà i Giochi di Tokyo lontana dal compagno Pablo e dal piccolo Kai. Le famiglie degli atleti non possono partecipare alle Olimpiadi. Gli organizzatori hanno fatto un'eccezione per i bambini allattati al seno, dopo le critiche arrivate da alcune mamme-portive. Ma i neonati non possono soggiornare nel Villaggio Olimpico e devono essere ospitati in strutture private, come gli hotel. Condizioni che alla fine hanno dissuaso Ona Carbonell dal portare il suo compagno e il figlio in Giappone. "Quando ho dato alla luce Kai e mi stavo riprendendo per partecipare ai Giochi, la prima cosa che ho chiesto è se potevo portarlo perché lo stavo allattando e mi hanno detto di no - ha spiegato sui social, in un video in cui appare mentre allatta il suo bambino - Qualche settimana fa alcune sportive hanno denunciato sulle reti la nostra difficile situazione che consiste nel dover scegliere tra l'allattamento al seno, la vita familiare e le Olimpiadi". Dopo aver parlato con le autorità sportive spagnole e aver scritto al Cio per spiegare la sua situazione, "due settimane fa, mi hanno risposto che potevo andare in Giappone, ma alle condizioni stabilite dal governo giapponese": Pablo e Kai in un albergo "che non sapevamo quanto sarebbe stato lontano dal Villaggio Olimpico e che non avrebbero potuto lasciare durante i 20 giorni che avrei trascorso a Tokio". Condizioni "incompatibili con una performance ai Giochi Olimpici" che l'hanno convinta a rinunciare alla famiglia.