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LA TRAGEDIA - Gerusalemme, 8 morti in un sparatoria: ucciso l'assalitore
27.01.2023 20:56 di Redazione

E' salito a 8 il numero delle vittime dell'attacco a colpi d'arma da fuoco a Gerusalemme. Lo riportano i media, secondo cui i feriti sono almeno una decina. L'assalitore è stato ucciso. L'attacco a colpi d'arma da fuoco avvenuto a Neve Yaakov, rione ortodosso, sarebbe avvenuto in due fasi: prima davanti alla sinagoga poi in un punto poco più avanti. Lo riporta tv israeliana. Fonti della polizia hanno detto che le forze di sicurezza sono a caccia di possibili fiancheggiatori dell'attentatore. L'autore dell'attentato a Gerusalemme è un palestinese della parte est della città. Lo ha detto il capo della polizia di Gerusalemme secondo cui l'uomo ha sparato davanti alla sinagoga del quartiere di Neve Yaaco e poi è scappato a bordo di una vettura verso una zona vicina a prevalenza araba della città. Raggiunto dagli agenti - secondo la stessa fonte - ha sparato ai poliziotti prima di essere colpito a sua volta. 

 

Gli Usa condannno l' "orribile" attacco terroristico a Gerusalemme est: lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato americano Vedant Patel, precisando che per il momento non sono previsti cambiamenti nel viaggio del segretario di stato Antony Blinken in Israele. "Una operazione eroica": così la Jihad islamica ha definito l'attacco compiuto in un rione ortodosso di Gerusalemme da un attentatore palestinese mentre Hamas ha affermato che si è trattato di una "vendetta per i morti di Jenin". Riferendosi ai 9 palestinesi rimasti uccisi ieri a Jenin in scontri con l'esercito e al successivo lancio notturno di razzi verso Israele il portavoce della Jihad islamica, citato dai media, ha aggiunto che l'attentato odierno "dimostra che si è saldato un fronte unico che include Gerusalemme, la Cisgiordania e Gaza". Alta tensione dopo Jenin, razzi da Gaza e raid Israele - Una notte di tensione, con razzi lanciati da Gaza nel sud di Israele e attacchi in risposta dell'aviazione israeliana, ha fatto seguito agli scontri di Jenin in Cisgiordania, dove 9 palestinesi sono rimasti uccisi in un raid dell'esercito nell'ambito di "un'operazione antiterrorismo". In giornata tuttavia è tornata una calma vigile, visto che al momento - secondo analisti - sia Hamas che Israele non appaiono intenzionati ad un'ulteriore escalation. La Jihad islamica ha rivendicato il lancio la notte passata di 7 razzi dall'enclave palestinese verso le zone ebraiche a ridosso della Striscia, dove erano appena risuonate le sirene di allarme mandando i residenti dei rifugi. La maggior parte dei razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissili Iron Dome e gli altri sono caduti in zone aperte. In risposta, l'aviazione israeliana ha colpito, a più riprese, obiettivi di Hamas (considerata responsabile di tutto quello che origina da Gaza) nella Striscia. Tra questi, una "importante" base nel nord e una struttura sotterranea per la costruzione dei razzi nel campo profughi di Maghazi, nella parte centrale di Gaza. "L'attacco - ha riferito l'esercito - porterà a un danno significativo agli sforzi di Hamas di costruire le sue armi". Il portavoce della Jihad Tarek a-Salmi da parte sua ha spiegato che si è trattato di un "avvertimento" destinato ad Israele per chiarire che le fazioni armate di Gaza seguono da vicino gli sviluppi in Cisgiordania e a Gerusalemme. "Gli abitanti di Jenin e Gerusalemme - ha avvertito riferendosi agli scontri armati con l'esercito israeliano nella città del nord della Cisgiordania - sanno che possono confidare su una spada ben salda". E l'ala militare di Hamas, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, ha rivendicato di aver lanciato missili terra-aria e usato armi antiaeree contro gli aerei israeliani impegnati negli attacchi. Il confronto notturno tuttavia non ha avuto strascichi durante la giornata mentre si temeva che le preghiere del venerdì sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme potessero portare ad un esito ben diverso. Per questo la polizia israeliana si era schierata in forze per prevenire possibili disordini. Il ministro della Difesa Yoav Gallant aveva messo in guardia sostenendo che le forze di sicurezza israeliane hanno avuto l'ordine di "prepararsi all'azione con una varietà di misure offensive e obiettivi di alta qualità nel caso fosse necessario continuare ad agire". Un monito ribadito dal premier Benyamin Netanyahu: "Mi impegno di fronte a voi quale primo ministro dell'unico Stato ebraico - ha detto per il Giorno della Memoria - che noi resteremo vigili, forti e non permetteremo mai che la Shoah si ripeta". "Ancora oggi - ha aggiunto - c'è chi, a giorni alterni, fa appello alla nostra distruzione. Noi però non ci faremo prendere dalla paura e non permetteremo a quei tiranni di intimidirci". Su questa calma relativa ora toccherà agli Stati Uniti lavorare. Dopo le visite del capo della Cia William Burns e del Consigliere della Sicurezza nazionale Jake Sullivan, ad arrivare lunedì nella regione sarà Antony Blinken. Il segretario di Stato Usa vedrà sia Netanyahu sia il presidente palestinese Abu Mazen, che dopo i fatti di Jenin ha interrotto il vitale coordinamento di sicurezza con Israele.

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LA TRAGEDIA - Gerusalemme, 8 morti in un sparatoria: ucciso l'assalitore

di Napoli Magazine

27/01/2024 - 20:56

E' salito a 8 il numero delle vittime dell'attacco a colpi d'arma da fuoco a Gerusalemme. Lo riportano i media, secondo cui i feriti sono almeno una decina. L'assalitore è stato ucciso. L'attacco a colpi d'arma da fuoco avvenuto a Neve Yaakov, rione ortodosso, sarebbe avvenuto in due fasi: prima davanti alla sinagoga poi in un punto poco più avanti. Lo riporta tv israeliana. Fonti della polizia hanno detto che le forze di sicurezza sono a caccia di possibili fiancheggiatori dell'attentatore. L'autore dell'attentato a Gerusalemme è un palestinese della parte est della città. Lo ha detto il capo della polizia di Gerusalemme secondo cui l'uomo ha sparato davanti alla sinagoga del quartiere di Neve Yaaco e poi è scappato a bordo di una vettura verso una zona vicina a prevalenza araba della città. Raggiunto dagli agenti - secondo la stessa fonte - ha sparato ai poliziotti prima di essere colpito a sua volta. 

 

Gli Usa condannno l' "orribile" attacco terroristico a Gerusalemme est: lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato americano Vedant Patel, precisando che per il momento non sono previsti cambiamenti nel viaggio del segretario di stato Antony Blinken in Israele. "Una operazione eroica": così la Jihad islamica ha definito l'attacco compiuto in un rione ortodosso di Gerusalemme da un attentatore palestinese mentre Hamas ha affermato che si è trattato di una "vendetta per i morti di Jenin". Riferendosi ai 9 palestinesi rimasti uccisi ieri a Jenin in scontri con l'esercito e al successivo lancio notturno di razzi verso Israele il portavoce della Jihad islamica, citato dai media, ha aggiunto che l'attentato odierno "dimostra che si è saldato un fronte unico che include Gerusalemme, la Cisgiordania e Gaza". Alta tensione dopo Jenin, razzi da Gaza e raid Israele - Una notte di tensione, con razzi lanciati da Gaza nel sud di Israele e attacchi in risposta dell'aviazione israeliana, ha fatto seguito agli scontri di Jenin in Cisgiordania, dove 9 palestinesi sono rimasti uccisi in un raid dell'esercito nell'ambito di "un'operazione antiterrorismo". In giornata tuttavia è tornata una calma vigile, visto che al momento - secondo analisti - sia Hamas che Israele non appaiono intenzionati ad un'ulteriore escalation. La Jihad islamica ha rivendicato il lancio la notte passata di 7 razzi dall'enclave palestinese verso le zone ebraiche a ridosso della Striscia, dove erano appena risuonate le sirene di allarme mandando i residenti dei rifugi. La maggior parte dei razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissili Iron Dome e gli altri sono caduti in zone aperte. In risposta, l'aviazione israeliana ha colpito, a più riprese, obiettivi di Hamas (considerata responsabile di tutto quello che origina da Gaza) nella Striscia. Tra questi, una "importante" base nel nord e una struttura sotterranea per la costruzione dei razzi nel campo profughi di Maghazi, nella parte centrale di Gaza. "L'attacco - ha riferito l'esercito - porterà a un danno significativo agli sforzi di Hamas di costruire le sue armi". Il portavoce della Jihad Tarek a-Salmi da parte sua ha spiegato che si è trattato di un "avvertimento" destinato ad Israele per chiarire che le fazioni armate di Gaza seguono da vicino gli sviluppi in Cisgiordania e a Gerusalemme. "Gli abitanti di Jenin e Gerusalemme - ha avvertito riferendosi agli scontri armati con l'esercito israeliano nella città del nord della Cisgiordania - sanno che possono confidare su una spada ben salda". E l'ala militare di Hamas, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, ha rivendicato di aver lanciato missili terra-aria e usato armi antiaeree contro gli aerei israeliani impegnati negli attacchi. Il confronto notturno tuttavia non ha avuto strascichi durante la giornata mentre si temeva che le preghiere del venerdì sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme potessero portare ad un esito ben diverso. Per questo la polizia israeliana si era schierata in forze per prevenire possibili disordini. Il ministro della Difesa Yoav Gallant aveva messo in guardia sostenendo che le forze di sicurezza israeliane hanno avuto l'ordine di "prepararsi all'azione con una varietà di misure offensive e obiettivi di alta qualità nel caso fosse necessario continuare ad agire". Un monito ribadito dal premier Benyamin Netanyahu: "Mi impegno di fronte a voi quale primo ministro dell'unico Stato ebraico - ha detto per il Giorno della Memoria - che noi resteremo vigili, forti e non permetteremo mai che la Shoah si ripeta". "Ancora oggi - ha aggiunto - c'è chi, a giorni alterni, fa appello alla nostra distruzione. Noi però non ci faremo prendere dalla paura e non permetteremo a quei tiranni di intimidirci". Su questa calma relativa ora toccherà agli Stati Uniti lavorare. Dopo le visite del capo della Cia William Burns e del Consigliere della Sicurezza nazionale Jake Sullivan, ad arrivare lunedì nella regione sarà Antony Blinken. Il segretario di Stato Usa vedrà sia Netanyahu sia il presidente palestinese Abu Mazen, che dopo i fatti di Jenin ha interrotto il vitale coordinamento di sicurezza con Israele.