Calcio
ARSENAL - Calafiori: "La Roma non ha creduto in me, ma non ho mai provato rancore"
18.03.2025 16:50 di Redazione

Riccardo Calafiori, difensore dell’Arsenal e punto di forza anche in Nazionale, ha parlato a Rivista Undici, soffermandosi su diversi temi.

Queste le sue parole: “L’addio alla Roma? Sul momento ci sono rimasto male. Però non ho mai avuto rancore verso la Roma. Credo che non sia facile prevedere il futuro di un ragazzo così giovane. E poi una società deve fare delle scelte, soprattutto se ha tanti ragazzi in quel ruolo. Non hanno creduto in me, ma ci può stare, non porto rancore. La Roma ovviamente è stata una parte grande e importante della mia vita e carriera, e penso solo cose positive ancora adesso”.

Sul suo ruolo in campo: “Thiago Motta e poi Spalletti e Arteta, mi hanno cambiato tanto, in termini di visione della partita, di spazi da occupare, di tutto. Ma penso anche che di difensori con caratteristiche migliori delle mie ce ne sono tanti, per questo lavoro così tanto fuori dal campo e forse questo fa la differenza”. “Ma ci sono tante cose che non so ancora fare. Tra queste c’è la voglia di imparare a giocare in più ruoli possibile. Per adesso sento di saperne fare due, vorrei impararne anche un terzo: il centrocampista. È un ruolo che mi ha sempre appassionato”.

Su Italia-Spagna agli Europei: “È la partita che porto più nel cuore, che non mi dimenticherò mai. Sarà per sempre una delle mie più grandi soddisfazioni – ha detto il difensore -. Proprio per il modo in cui ho reagito dopo l’autogol: forse ho giocato meglio dopo che prima. È stato l’apice di quel percorso che avevo cominciato già da tempo, sicuramente il Riccardo di 7-8 mesi prima non avrebbe reagito così”.

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
ARSENAL - Calafiori: "La Roma non ha creduto in me, ma non ho mai provato rancore"

di Napoli Magazine

18/03/2025 - 16:50

Riccardo Calafiori, difensore dell’Arsenal e punto di forza anche in Nazionale, ha parlato a Rivista Undici, soffermandosi su diversi temi.

Queste le sue parole: “L’addio alla Roma? Sul momento ci sono rimasto male. Però non ho mai avuto rancore verso la Roma. Credo che non sia facile prevedere il futuro di un ragazzo così giovane. E poi una società deve fare delle scelte, soprattutto se ha tanti ragazzi in quel ruolo. Non hanno creduto in me, ma ci può stare, non porto rancore. La Roma ovviamente è stata una parte grande e importante della mia vita e carriera, e penso solo cose positive ancora adesso”.

Sul suo ruolo in campo: “Thiago Motta e poi Spalletti e Arteta, mi hanno cambiato tanto, in termini di visione della partita, di spazi da occupare, di tutto. Ma penso anche che di difensori con caratteristiche migliori delle mie ce ne sono tanti, per questo lavoro così tanto fuori dal campo e forse questo fa la differenza”. “Ma ci sono tante cose che non so ancora fare. Tra queste c’è la voglia di imparare a giocare in più ruoli possibile. Per adesso sento di saperne fare due, vorrei impararne anche un terzo: il centrocampista. È un ruolo che mi ha sempre appassionato”.

Su Italia-Spagna agli Europei: “È la partita che porto più nel cuore, che non mi dimenticherò mai. Sarà per sempre una delle mie più grandi soddisfazioni – ha detto il difensore -. Proprio per il modo in cui ho reagito dopo l’autogol: forse ho giocato meglio dopo che prima. È stato l’apice di quel percorso che avevo cominciato già da tempo, sicuramente il Riccardo di 7-8 mesi prima non avrebbe reagito così”.