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IL PARERE - De Paola: "La difesa della Juventus muoverà su vizi sostanziali"
01.02.2023 19:56 di Redazione

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Paolo De Paola, ex direttore Tuttosport: "La difesa della Juventus muoverà su vizi sostanziali. Innanzitutto, la motivazione dei 15 punti: mentre Chiné aveva spiegato i 9 punti afflittivi che potesse porre il club fuori dalle competizioni Europee, sui 15 punti, invece, c’è una motivazione fragile. Inoltre, la seconda linea è quella riguardante la sommatoria di infrazioni dell’art.31 che non possono aritmeticamente portare all’art.4. La Juventus dice che, se è stata accusata dell’infrazione dell’art.31, non è che la somma delle infrazioni portano all’art.4. Infine, i tempi di raccolta per emettere l’istanza di revoca da parte di Chiné che potrebbero essere ritenuti ‘troppo elastici’. Questo è, più o meno, il quadro attorno a cui ruoterà la difesa della Juventus. Possiamo ragionare sul perché questa cosa sia successa, al di là della cronaca, me lo sono chiesto soprattutto per quanto riguarda l’isolamento di Andrea Agnelli, per una Juventus che voleva uscire da un ordinamento calcistico europeo con la proposta della SuperLega che ha indispettito molto. Credo che, quella paura abbia portato ad una guerra di posizioni anche contro la Juventus, l’accanimento che c’è stato su alcune cose che, in effetti, si sapevano e facevano tutti, non avevano ancora attirato l’attenzione di nessuno. L’attenzione è stata concentrata soprattutto sulla Juventus e non su altre squadre. Quanti sono i punti che possono essere considerati alterati? Questa è la risposta della Juventus di fronte alla Corte Federale. Se la Exor venderà? Anch’io lo pensavo, ma John Elkan ha detto che è un bene appartenuto a suo nonno e continuerà ad appartenere alla sua famiglia. Ricordiamoci che la Exor ha una liquidità imponente, un tesoretto di svariati miliardi da poter mettere a disposizione di qualunque impegno. Sull’iscrizione al campionato, la Juventus non aveva bisogno di fare giochetti con le plusvalenze.  La distribuzione dei diritti TV della Juventus degli ultimi 10 anni hanno portato beneficio a tutto il sistema calcio italiano, anche questo è un impegno economico che dimostra la solidità economica della società. Il buco è stato creato da Ronaldo e la ricapitalizzazione ha riempito quel buco. Le plusvalenze incidono per il 4% per la Juventus, non sono chissà quale voce di risparmio, non è che con quei soldi ha comprato i giocatori. La Juventus non dico che è un bene per il calcio italiano, ma rappresenta la locomotiva del calcio italiano. Tutte hanno fatto plusvalenze, lasciamo stare il sistema. Stiamo alle carte del procedimento: questo avvenimento caratterizza i tre anni della pandemia e caratterizzano una gestione di Paratici. Non possiamo generalizzare. Dopodiché, voglio fare un altro ragionamento. Ma secondo voi, il calcio popolare qual è? Quello delle élite come quello di Napoli, Lazio, Sassuolo, Atalanta o il calcio numericamente più cospicuo in Italia come Inter, Milan e Juventus? Intendiamoci, il calcio popolare è quello che muove tutto il movimento dei giornali, delle radio, dei siti, perché se il Napoli esiste è perché c’è anche la Juventus. Non possiamo nasconderci dietro oun dito e fare i moralisti, di questo calcio ne beneficiano tutti, ma il calcio popolare risiede nei tifosi della Juventus, Milan e Inter. Non vorrei che, come per Calciopoli, rimanesse fuori qualcosa. Il Milan fu accusato e penalizzato e vinse la Champions. Manteniamo un certo equilibrio, anche in questa vicenda. Non accetto i discorsi fatti perché non accetto il pulpito. Anche voi avete degli interessi che coprite, quando parlate bene di Napoli e non delle cose negative, non state facendo un giornalismo etico, ma di parte: non date lezioni a nessuno. L’intercettazione tra Vaciago e Fabio Paratici non costituisce nessuna indagine nei confronti del direttore di Tuttosport. Ciò di cui parlano è qualcosa che tutti conoscono, le plusvalenze che Paratici faceva. Stava dicendo che Paratici è un mago delle plusvalenze. Inoltre, è un articolo riportato da un giornale scritto da un collega che per non pagare le tasse nel nostro Paese è andato a vivere in Portogallo. Non lo cito neppure, ma neppure l’altro pseudo collega napoletano che fa lo scrittore e sguazza spesso alle spalle scrivendo post indegni, uno sul mio onore, ruolo e curriculum, dopo aver fatto una trasmissione fatta insieme, con lui presente che non mi aveva detto niente. Sono due persone per niente attendibili, finiamola con questa ipocrisia: facciamo tutti lo stesso mestiere e nessuno di noi può permettersi di ergersi a giudice nei confronti degli altri. In quest’intercettazione non c’è niente di illegale. In Italia non c’è un giornalismo super partes, scordatevelo".

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IL PARERE - De Paola: "La difesa della Juventus muoverà su vizi sostanziali"

di Napoli Magazine

01/02/2024 - 19:56

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Paolo De Paola, ex direttore Tuttosport: "La difesa della Juventus muoverà su vizi sostanziali. Innanzitutto, la motivazione dei 15 punti: mentre Chiné aveva spiegato i 9 punti afflittivi che potesse porre il club fuori dalle competizioni Europee, sui 15 punti, invece, c’è una motivazione fragile. Inoltre, la seconda linea è quella riguardante la sommatoria di infrazioni dell’art.31 che non possono aritmeticamente portare all’art.4. La Juventus dice che, se è stata accusata dell’infrazione dell’art.31, non è che la somma delle infrazioni portano all’art.4. Infine, i tempi di raccolta per emettere l’istanza di revoca da parte di Chiné che potrebbero essere ritenuti ‘troppo elastici’. Questo è, più o meno, il quadro attorno a cui ruoterà la difesa della Juventus. Possiamo ragionare sul perché questa cosa sia successa, al di là della cronaca, me lo sono chiesto soprattutto per quanto riguarda l’isolamento di Andrea Agnelli, per una Juventus che voleva uscire da un ordinamento calcistico europeo con la proposta della SuperLega che ha indispettito molto. Credo che, quella paura abbia portato ad una guerra di posizioni anche contro la Juventus, l’accanimento che c’è stato su alcune cose che, in effetti, si sapevano e facevano tutti, non avevano ancora attirato l’attenzione di nessuno. L’attenzione è stata concentrata soprattutto sulla Juventus e non su altre squadre. Quanti sono i punti che possono essere considerati alterati? Questa è la risposta della Juventus di fronte alla Corte Federale. Se la Exor venderà? Anch’io lo pensavo, ma John Elkan ha detto che è un bene appartenuto a suo nonno e continuerà ad appartenere alla sua famiglia. Ricordiamoci che la Exor ha una liquidità imponente, un tesoretto di svariati miliardi da poter mettere a disposizione di qualunque impegno. Sull’iscrizione al campionato, la Juventus non aveva bisogno di fare giochetti con le plusvalenze.  La distribuzione dei diritti TV della Juventus degli ultimi 10 anni hanno portato beneficio a tutto il sistema calcio italiano, anche questo è un impegno economico che dimostra la solidità economica della società. Il buco è stato creato da Ronaldo e la ricapitalizzazione ha riempito quel buco. Le plusvalenze incidono per il 4% per la Juventus, non sono chissà quale voce di risparmio, non è che con quei soldi ha comprato i giocatori. La Juventus non dico che è un bene per il calcio italiano, ma rappresenta la locomotiva del calcio italiano. Tutte hanno fatto plusvalenze, lasciamo stare il sistema. Stiamo alle carte del procedimento: questo avvenimento caratterizza i tre anni della pandemia e caratterizzano una gestione di Paratici. Non possiamo generalizzare. Dopodiché, voglio fare un altro ragionamento. Ma secondo voi, il calcio popolare qual è? Quello delle élite come quello di Napoli, Lazio, Sassuolo, Atalanta o il calcio numericamente più cospicuo in Italia come Inter, Milan e Juventus? Intendiamoci, il calcio popolare è quello che muove tutto il movimento dei giornali, delle radio, dei siti, perché se il Napoli esiste è perché c’è anche la Juventus. Non possiamo nasconderci dietro oun dito e fare i moralisti, di questo calcio ne beneficiano tutti, ma il calcio popolare risiede nei tifosi della Juventus, Milan e Inter. Non vorrei che, come per Calciopoli, rimanesse fuori qualcosa. Il Milan fu accusato e penalizzato e vinse la Champions. Manteniamo un certo equilibrio, anche in questa vicenda. Non accetto i discorsi fatti perché non accetto il pulpito. Anche voi avete degli interessi che coprite, quando parlate bene di Napoli e non delle cose negative, non state facendo un giornalismo etico, ma di parte: non date lezioni a nessuno. L’intercettazione tra Vaciago e Fabio Paratici non costituisce nessuna indagine nei confronti del direttore di Tuttosport. Ciò di cui parlano è qualcosa che tutti conoscono, le plusvalenze che Paratici faceva. Stava dicendo che Paratici è un mago delle plusvalenze. Inoltre, è un articolo riportato da un giornale scritto da un collega che per non pagare le tasse nel nostro Paese è andato a vivere in Portogallo. Non lo cito neppure, ma neppure l’altro pseudo collega napoletano che fa lo scrittore e sguazza spesso alle spalle scrivendo post indegni, uno sul mio onore, ruolo e curriculum, dopo aver fatto una trasmissione fatta insieme, con lui presente che non mi aveva detto niente. Sono due persone per niente attendibili, finiamola con questa ipocrisia: facciamo tutti lo stesso mestiere e nessuno di noi può permettersi di ergersi a giudice nei confronti degli altri. In quest’intercettazione non c’è niente di illegale. In Italia non c’è un giornalismo super partes, scordatevelo".