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COPPA ITALIA - Malagò: "Non giocare la finale a Roma vorrebbe dire rinunciare ad affrontare il problema"
05.03.2015 18:34 di Redazione

Il presidente del Coni Giovanni Malagò è intervenuto sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli rilasciando alcune dichiarazioni: "Lo sport italiano è in un momento di grande transizione con delle discipline sportive che stanno andando bene e altre che hanno grandi criticità. Questa del Parma è una doccia fredda, è arrivata dopo aver gioito per le italiane in Europa League. La Lega ha deciso che la coppa Italia è un trofeo dell'istituzione del paese, e in molti paesi occidentali si gioca nella capitale della stessa nazione. Sono molto vicino alla famiglia di Ciro Esposito, non giocare la finale a Roma vorrebbe dire rinunciare ad affrontare il problema. San Paolo? Sono il primo tifoso per la ristrutturazione, ci sono molte situazioni simili come Bologna, Firenze o Palermo, stadi importanti di serie A. Prima di fare gli stadi da un'altra parte, bisogna fare di tutto e di più per valorizzare in chiave moderna quelli che già si hanno"


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COPPA ITALIA - Malagò: "Non giocare la finale a Roma vorrebbe dire rinunciare ad affrontare il problema"

di Napoli Magazine

05/03/2015 - 18:34

Il presidente del Coni Giovanni Malagò è intervenuto sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli rilasciando alcune dichiarazioni: "Lo sport italiano è in un momento di grande transizione con delle discipline sportive che stanno andando bene e altre che hanno grandi criticità. Questa del Parma è una doccia fredda, è arrivata dopo aver gioito per le italiane in Europa League. La Lega ha deciso che la coppa Italia è un trofeo dell'istituzione del paese, e in molti paesi occidentali si gioca nella capitale della stessa nazione. Sono molto vicino alla famiglia di Ciro Esposito, non giocare la finale a Roma vorrebbe dire rinunciare ad affrontare il problema. San Paolo? Sono il primo tifoso per la ristrutturazione, ci sono molte situazioni simili come Bologna, Firenze o Palermo, stadi importanti di serie A. Prima di fare gli stadi da un'altra parte, bisogna fare di tutto e di più per valorizzare in chiave moderna quelli che già si hanno"