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IL ROMA - Dopo Marek Hamsik centrocampo orfano, il Napoli cerca un leader
12.10.2019 10:47 di Redazione Fonte: Giovanni Scotto per il Roma

NAPOLI. Ma chi è oggi il leader del Napoli??La fascia di capitano la indossa Insigne, ma un vero e proprio leader manca. Koulibaly e Mertens, probabilmente, si dividono questo compito. Ma il leader, solitamente, è uno solo. E?a Napoli i tifosi erano abituati a raffigurare in Marek Hamsik il capitano e il leader. Alla faccia di chi lo dipingeva come calciatore timido, con poca personalità. O che veniva meno nelle partite decisive. Anche se silenzioso, forse troppo pacato, Hamsik aveva il suo carisma, e soprattutto dava sicurezza al reparto. Non può essere un caso che il miglior Napoli di Ancelotti si sia perso a partire da febbraio, quando lo slovacco è andato via per sbarcare in Cina. E nell’autunno di un anno fa c’è stata la miglior espressione del Napoli targato “Carletto”. Quel mese di ottobre che partì con Napoli-Liverpool 1-0 e si concluse con Genoa-Napoli 1-2, prima della sosta di novembre. In mezzo i due pareggi col Paris Saint Germain. Una squadra che diede l’impressione di poter crescere parecchio nei mesi a venire. Invece, da dicembre in poi una lenta ma progressiva involuzione, fino allo “spegnimento” avuto a partire da gennaio.

 

CERCASI?LEADER. Dopo l’addio di Hamsik la fascia di capitano è andata a Insigne, ma il Napoli ha faticato a trovare una figura accentratrice, che potesse fare da guida e da collante anche in campo. Insigne con molta fatica, più facile per Koulibaly e Mertens vestire i panni del leader. Però il carisma silenzioso e la sicurezza che c’era con Hamsik si sono un po’ perse. Forse perché anche tatticamente non c’è più stato il punto di riferimento. Ancelotti aveva scelto lo slovacco nel ruolo di regista, per dare equilibrio alla squadra. Hamsik lanciava lampi di classe, diventando presto un giocatore importante per quel Napoli.

 

DOPO?HAMSIK?CENTROCAMPO?ORFANO. Però c’era l’ombra dell’addio. Era da tempo che Marek voleva cambiare aria. La società non si è mai opposta, e quando è arrivata la possibilità di andare in Cina, Hamsik ha spinto affinché si concretizzasse il tutto. Il Napoli lo ha accontentato, lasciandolo andare. Un addio che deluse i tifosi, ma che non gettò nessuno nella disperazione. Allora, c’era la convinzione che Hamsik giocasse comunque fuori ruolo, e che in squadra ci fossero le risorse giuste per andare ugualmente avanti. Inoltre, all’epoca la conferma di Allan fu vista come un segnale molto positivo. Ci mancò poco, il brasiliano stava per andare al Psg. Ma non se ne fece nulla. E il fatto che il club non prese nessuno a centrocampo nel mercato di gennaio fu un fattore colpevolmente trascurato.

 

IL?REGISTA. Da allora il Napoli si è ritrovato senza regista: anche senza fare chissà cosa, Hamsik in quel ruolo dava sicurezza e ordine. Lanci illuminanti e faceva girare la palla. Senza di lui Ancelotti ha provato un po’ di tutto. Si è concentrato su Fabiàn, poi su Zielinski. Perfino con Allan. Ha di fatto rinunciato al ruolo di regista dando compiti diversi ai suoi giocatori. Un assetto che non ha mai convinto, perché la manovra del Napoli, che già prima non era veloce, è diventata col tempo farraginosa, anche a causa del vedere tanti giocatori fuori ruolo cercare di destreggiarsi in quella posizione di centrocampista centrale.

 

IL?DUBBIO. E nemmeno dopo il mercato le cose sono cambiate. Non che Ancelotti abbia avuto molte soluzioni: in mediana è arrivato solo Elmas, che seppur molto interessante, è un centrocampista offensivo, un trequartista o una mezzala, e di certo non un metodista. In più, è stato inserito in prima squadra il giovane Gianluca Gaetano. L’ex Primavera è un trequartista che spesso giocava in attacco, che Ancelotti ha arretrato facendolo giocare in regia o da mezzala. Tuttavia in campo non si è ancora visto.

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IL ROMA - Dopo Marek Hamsik centrocampo orfano, il Napoli cerca un leader

di Napoli Magazine

12/10/2024 - 10:47

NAPOLI. Ma chi è oggi il leader del Napoli??La fascia di capitano la indossa Insigne, ma un vero e proprio leader manca. Koulibaly e Mertens, probabilmente, si dividono questo compito. Ma il leader, solitamente, è uno solo. E?a Napoli i tifosi erano abituati a raffigurare in Marek Hamsik il capitano e il leader. Alla faccia di chi lo dipingeva come calciatore timido, con poca personalità. O che veniva meno nelle partite decisive. Anche se silenzioso, forse troppo pacato, Hamsik aveva il suo carisma, e soprattutto dava sicurezza al reparto. Non può essere un caso che il miglior Napoli di Ancelotti si sia perso a partire da febbraio, quando lo slovacco è andato via per sbarcare in Cina. E nell’autunno di un anno fa c’è stata la miglior espressione del Napoli targato “Carletto”. Quel mese di ottobre che partì con Napoli-Liverpool 1-0 e si concluse con Genoa-Napoli 1-2, prima della sosta di novembre. In mezzo i due pareggi col Paris Saint Germain. Una squadra che diede l’impressione di poter crescere parecchio nei mesi a venire. Invece, da dicembre in poi una lenta ma progressiva involuzione, fino allo “spegnimento” avuto a partire da gennaio.

 

CERCASI?LEADER. Dopo l’addio di Hamsik la fascia di capitano è andata a Insigne, ma il Napoli ha faticato a trovare una figura accentratrice, che potesse fare da guida e da collante anche in campo. Insigne con molta fatica, più facile per Koulibaly e Mertens vestire i panni del leader. Però il carisma silenzioso e la sicurezza che c’era con Hamsik si sono un po’ perse. Forse perché anche tatticamente non c’è più stato il punto di riferimento. Ancelotti aveva scelto lo slovacco nel ruolo di regista, per dare equilibrio alla squadra. Hamsik lanciava lampi di classe, diventando presto un giocatore importante per quel Napoli.

 

DOPO?HAMSIK?CENTROCAMPO?ORFANO. Però c’era l’ombra dell’addio. Era da tempo che Marek voleva cambiare aria. La società non si è mai opposta, e quando è arrivata la possibilità di andare in Cina, Hamsik ha spinto affinché si concretizzasse il tutto. Il Napoli lo ha accontentato, lasciandolo andare. Un addio che deluse i tifosi, ma che non gettò nessuno nella disperazione. Allora, c’era la convinzione che Hamsik giocasse comunque fuori ruolo, e che in squadra ci fossero le risorse giuste per andare ugualmente avanti. Inoltre, all’epoca la conferma di Allan fu vista come un segnale molto positivo. Ci mancò poco, il brasiliano stava per andare al Psg. Ma non se ne fece nulla. E il fatto che il club non prese nessuno a centrocampo nel mercato di gennaio fu un fattore colpevolmente trascurato.

 

IL?REGISTA. Da allora il Napoli si è ritrovato senza regista: anche senza fare chissà cosa, Hamsik in quel ruolo dava sicurezza e ordine. Lanci illuminanti e faceva girare la palla. Senza di lui Ancelotti ha provato un po’ di tutto. Si è concentrato su Fabiàn, poi su Zielinski. Perfino con Allan. Ha di fatto rinunciato al ruolo di regista dando compiti diversi ai suoi giocatori. Un assetto che non ha mai convinto, perché la manovra del Napoli, che già prima non era veloce, è diventata col tempo farraginosa, anche a causa del vedere tanti giocatori fuori ruolo cercare di destreggiarsi in quella posizione di centrocampista centrale.

 

IL?DUBBIO. E nemmeno dopo il mercato le cose sono cambiate. Non che Ancelotti abbia avuto molte soluzioni: in mediana è arrivato solo Elmas, che seppur molto interessante, è un centrocampista offensivo, un trequartista o una mezzala, e di certo non un metodista. In più, è stato inserito in prima squadra il giovane Gianluca Gaetano. L’ex Primavera è un trequartista che spesso giocava in attacco, che Ancelotti ha arretrato facendolo giocare in regia o da mezzala. Tuttavia in campo non si è ancora visto.

Fonte: Giovanni Scotto per il Roma