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IL ROMA - Napoli, di male in peggio e mister Ancelotti è pronto alla rivoluzione
02.12.2019 10:58 di Redazione Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma

Di male in peggio. Se prima si pareggiava in campionato, adesso si perde addirittura. Non esce dalla crisi il Napoli nella sfida con il Bologna. Anzi, ci finisce sempre più dentro allontandosi in maniera eccessiva dal quarto posto che vale l’accesso alla prossima Champions League. Hanno giocato solo un tempo gli azzurri contro i felsinei. Dove sono passati anche in vantaggio. Nella ripresa, invece, c’è stata una prestazione svogliata e si è subita la rimonta degli avversari. Una trasformazione inspiegabile che ha stupito tutti. In special modo Carlo Ancelotti. Che al termine dell’incontro è stato molto chiaro: «Mi prendo la responsabilità di questo momento. Ora parlerò con la squadra per cercare di trovare i rimedi, altrimenti ci penso io». Una presa di posizione netta e d’obblico da parte dell’allenatore di Reggiolo. Non si può uscire indenne da Anfield e poi presentarsi in Italia come ieri pomeriggio. Dopo il riposo ci sono stati errori tecnico-tattici evidenti che hanno permesso ai bolognesi di compiere l’impresa. Ognuno è andato per i fatti suoi. Errori su errori e nessuno che ha seguito le indicazioni del tecnico. Si deve capire se questo gruppo si fida ancora del suo timoniere o no. Parlare di esonero è prematuro ma andando avanti di questo passo la posizione di Ancelotti non è più sicura. Vabbene andare avanti in Champions ma la squadra deve capire che si gioca anche in campionato. Dove negli ultimi sei incontri ha perso due volte e pareggiato quattro. Un cammino da retrocessione. Avere venti punti dopo quattordici giornate e una vergogna non da poco. Si mette in discussione, giustamente, Ancelotti. Ma sa bene che adesso De Laurentiis non ci pensa proprio a mandarlo via. Potrebbe anche decidere di dimettersi ma non lo ha mai fatto nella sua carriera. Di certo una svolta ci vuole. La classifica piange ma quello che è peggio sono anche le prestazioni che vanno a rotoli. Eppure il primo tempo di ieri pomeriggio non è andato male. Carletto si era deciso a partire con il 4-3-3 dopo tante sollecitazioni. Finalmente Insigne e Lozano erano a loro agio. I frutti si sono visti e il gol di Llorente prima del riposo è stato il giusto premio per il lavoro fatto. Si pensava che nella ripresa si potesse continuare con lo stesso clichè provando a raddoppiare. Ma è stato il Bologna a colpire trovando un pareggio velocemente. Da quel momento in poi il Napoli è andato in tilt. Ancelotti ha buttato nella mischia Mertens ma non c’era equilibrio visto e considerato che si è passati ad un 4-4-2 con Lozano ed Insigne a fare gli esterni di centrocampo. I due ad impostare, poi, erano Zielinski e Fabian che sono dei mediani di spinta. Ecco, quindi, che in un paio di contropiedi i felsinei hanno cercato il gol del vantaggio. Che è arrivato poi grazie a tanti errori in fasi di disimpegno. Il pari era anche arrivato a tempo praticamente scaduto ma Llorente era in fuorigioco. Neanche il tempo di riprendere che l’arbitro ha decretato la fine. E giù i fischi. Molto più forti di quelli sentiti dopo il pari interno con il Genoa. Durante la gara la spinta non è mancata ma dopo l’ennesimo crollo il pubblico si è sfogato duramente. Sui social è partito l’hashtag #Ancelottiout che ha preso subito piede. La tifoseria è convinta che solo mandando via il tecnico si possono risolvere i problemi. Ma non è così. Carletto ha chiamato in causa i suoi uomini perché si è reso conto che non tutti danno tutto. A Castelvolturno ci sarà un faccia a faccia tattico senza la presenza della società. Si tireranno le somme e saranno presi dei provvedimenti. Ci potrebbero essere anche delle epurazioni per scelte tecniche. Che faranno discutere ma solo così si potrà uscire da questa crisi.

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IL ROMA - Napoli, di male in peggio e mister Ancelotti è pronto alla rivoluzione

di Napoli Magazine

02/12/2024 - 10:58

Di male in peggio. Se prima si pareggiava in campionato, adesso si perde addirittura. Non esce dalla crisi il Napoli nella sfida con il Bologna. Anzi, ci finisce sempre più dentro allontandosi in maniera eccessiva dal quarto posto che vale l’accesso alla prossima Champions League. Hanno giocato solo un tempo gli azzurri contro i felsinei. Dove sono passati anche in vantaggio. Nella ripresa, invece, c’è stata una prestazione svogliata e si è subita la rimonta degli avversari. Una trasformazione inspiegabile che ha stupito tutti. In special modo Carlo Ancelotti. Che al termine dell’incontro è stato molto chiaro: «Mi prendo la responsabilità di questo momento. Ora parlerò con la squadra per cercare di trovare i rimedi, altrimenti ci penso io». Una presa di posizione netta e d’obblico da parte dell’allenatore di Reggiolo. Non si può uscire indenne da Anfield e poi presentarsi in Italia come ieri pomeriggio. Dopo il riposo ci sono stati errori tecnico-tattici evidenti che hanno permesso ai bolognesi di compiere l’impresa. Ognuno è andato per i fatti suoi. Errori su errori e nessuno che ha seguito le indicazioni del tecnico. Si deve capire se questo gruppo si fida ancora del suo timoniere o no. Parlare di esonero è prematuro ma andando avanti di questo passo la posizione di Ancelotti non è più sicura. Vabbene andare avanti in Champions ma la squadra deve capire che si gioca anche in campionato. Dove negli ultimi sei incontri ha perso due volte e pareggiato quattro. Un cammino da retrocessione. Avere venti punti dopo quattordici giornate e una vergogna non da poco. Si mette in discussione, giustamente, Ancelotti. Ma sa bene che adesso De Laurentiis non ci pensa proprio a mandarlo via. Potrebbe anche decidere di dimettersi ma non lo ha mai fatto nella sua carriera. Di certo una svolta ci vuole. La classifica piange ma quello che è peggio sono anche le prestazioni che vanno a rotoli. Eppure il primo tempo di ieri pomeriggio non è andato male. Carletto si era deciso a partire con il 4-3-3 dopo tante sollecitazioni. Finalmente Insigne e Lozano erano a loro agio. I frutti si sono visti e il gol di Llorente prima del riposo è stato il giusto premio per il lavoro fatto. Si pensava che nella ripresa si potesse continuare con lo stesso clichè provando a raddoppiare. Ma è stato il Bologna a colpire trovando un pareggio velocemente. Da quel momento in poi il Napoli è andato in tilt. Ancelotti ha buttato nella mischia Mertens ma non c’era equilibrio visto e considerato che si è passati ad un 4-4-2 con Lozano ed Insigne a fare gli esterni di centrocampo. I due ad impostare, poi, erano Zielinski e Fabian che sono dei mediani di spinta. Ecco, quindi, che in un paio di contropiedi i felsinei hanno cercato il gol del vantaggio. Che è arrivato poi grazie a tanti errori in fasi di disimpegno. Il pari era anche arrivato a tempo praticamente scaduto ma Llorente era in fuorigioco. Neanche il tempo di riprendere che l’arbitro ha decretato la fine. E giù i fischi. Molto più forti di quelli sentiti dopo il pari interno con il Genoa. Durante la gara la spinta non è mancata ma dopo l’ennesimo crollo il pubblico si è sfogato duramente. Sui social è partito l’hashtag #Ancelottiout che ha preso subito piede. La tifoseria è convinta che solo mandando via il tecnico si possono risolvere i problemi. Ma non è così. Carletto ha chiamato in causa i suoi uomini perché si è reso conto che non tutti danno tutto. A Castelvolturno ci sarà un faccia a faccia tattico senza la presenza della società. Si tireranno le somme e saranno presi dei provvedimenti. Ci potrebbero essere anche delle epurazioni per scelte tecniche. Che faranno discutere ma solo così si potrà uscire da questa crisi.

Fonte: Salvatore Caiazza per il Roma