Calcio
ROMA - Petrachi: "Pastore? Merito di Fonseca"
10.11.2019 18:29 di Redazione

Il Direttore Sportivo della Roma Gianluca Petrachi ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel pre partita di Parma-Roma.

 

Settima partita da titolare per Pastore. Ci racconta come è rinato questo ragazzo?

Credo che molto merito vada a Fonseca, per come l’ha gestito e come ci ha lavorato. Ci sono stati tanti allenamenti differenziati per il ragazzo, tante volte si allenava a parte e poi veniva inserito in gruppo, il mister l’ha sempre trattato alla grande, così come la società perché anche noi quando lui ci ha chiesto di voler rimanere gli abbiamo detto “va bene”, di giocarsi le sue chances, cercando di dare quel contributo che tutti si aspettano da un giocatore delle sue qualità e soprattutto del suo portafoglio, perché un giocatore che guadagna tanti soldi deve anche avere quella capacità di saper portare la croce. Io credo che Pastore sia un giocatore ritrovato, adesso deve continuare e non si deve fermare.

 

Cosa l’ha colpita di Fonseca, quando ha deciso di portarlo alla Roma?

Seguivo un suo attaccante quando ero nel Torino, Facundo Ferreira. Avevo visto tre partite consecutive dello Shakhtar e sinceramente in quelle tre partite avevo visto la mano di un allenatore di una squadra aggressiva, corta, con verticalizzazioni continue. Mi ha incuriosito e l’ho seguito.  Poi, naturalmente, quando si è pensato a lui e nel momento in cui c’è stato l’incontro, mi ha catturato perché tutto quello che vedevo sul campo me l’ha fatto vedere con il suo metodo, mi ha fatto vedere con il suo iPad come faceva sviluppare il gioco alla squadra e mi è piaciuto subito, e credo sia piaciuto a tutta quanta la società perché poi ha incontrato il Presidente Pallotta e tutti quanti hanno visto un grande professionista e una persona perbene.       

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ROMA - Petrachi: "Pastore? Merito di Fonseca"

di Napoli Magazine

10/11/2024 - 18:29

Il Direttore Sportivo della Roma Gianluca Petrachi ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel pre partita di Parma-Roma.

 

Settima partita da titolare per Pastore. Ci racconta come è rinato questo ragazzo?

Credo che molto merito vada a Fonseca, per come l’ha gestito e come ci ha lavorato. Ci sono stati tanti allenamenti differenziati per il ragazzo, tante volte si allenava a parte e poi veniva inserito in gruppo, il mister l’ha sempre trattato alla grande, così come la società perché anche noi quando lui ci ha chiesto di voler rimanere gli abbiamo detto “va bene”, di giocarsi le sue chances, cercando di dare quel contributo che tutti si aspettano da un giocatore delle sue qualità e soprattutto del suo portafoglio, perché un giocatore che guadagna tanti soldi deve anche avere quella capacità di saper portare la croce. Io credo che Pastore sia un giocatore ritrovato, adesso deve continuare e non si deve fermare.

 

Cosa l’ha colpita di Fonseca, quando ha deciso di portarlo alla Roma?

Seguivo un suo attaccante quando ero nel Torino, Facundo Ferreira. Avevo visto tre partite consecutive dello Shakhtar e sinceramente in quelle tre partite avevo visto la mano di un allenatore di una squadra aggressiva, corta, con verticalizzazioni continue. Mi ha incuriosito e l’ho seguito.  Poi, naturalmente, quando si è pensato a lui e nel momento in cui c’è stato l’incontro, mi ha catturato perché tutto quello che vedevo sul campo me l’ha fatto vedere con il suo metodo, mi ha fatto vedere con il suo iPad come faceva sviluppare il gioco alla squadra e mi è piaciuto subito, e credo sia piaciuto a tutta quanta la società perché poi ha incontrato il Presidente Pallotta e tutti quanti hanno visto un grande professionista e una persona perbene.