Gino Sorbillo, pizzaiolo, ha parlato nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, in onda su Radio Crc per commentare le parole di Flavio Briatore in vista dell’apertura del suo locale “Crazy Pizza” nella città di Napoli: “Parole di Briatore? Non sono d'accordo con lui. La sua pizza è più sottile della nostra poiché i suoi pizzaioli usano lo schiacciapizza che è uno strumento elettrico che va a schiacciare tutti gli alveoli della pizza rendendola sottile e croccante. La pizza napoletana, invece, è morbida e facilmente manipolabile. Pizza di Briatore? E’ un’altra pizza. Le pizze con l’impasto all'acqua sono un po’ stile "scrocchiarella", tipo crackers. Lui dice che non siamo stati capaci di tutelare la pizza, poiché è stato l’unico che ha esportato. Nel mio caso sono arrivato a superare i 30 punti di vendita. Ho aperto dei locali a Tokyo, Miami e ne stiamo aprendo altri a Roma Termini, Pompei e negli Emirati Arabi. Noi abbiamo una storia. Il costo di una margherita in media? 6 euro e 50. Briatore la mette a 17 euro, però utilizza anche la notorietà che ha e il suo giro di amici. Bisognerà vedere se Briatore nelle altre città che ha aperto lavora o meno. A Milano io ho otto locali e lui solo uno, perciò non so se lavora tanto oppure no. Le associazioni possono fare e fanno un grande lavoro con dei riconoscimenti e le tabelle in cui sono elencate le pizzerie e i pizzaioli che rispettano il disciplinare. C’è ancora tanto spazio per chi vuole fare pizza, però non è detto che tutto ciò che è schiacciato può essere pizza. Il termine pizza non lo abbiamo tutelato e ormai è nella bocca di tutti, nonostante siamo stati noi i primi a fare la pizza nella storia che ha trecento anni di storia. Pizza gourmet? I clienti e i pizzaioli hanno capito che la pizza o sulla pizza si può richiedere e ci si può lavorare di più. Non ci si accontenta più di trovare le dieci pizze nel menù. Ormai la cosa è sfuggita di mano. De Laurentiis? Apprezza la pizza romana”.
di Napoli Magazine
13/09/2024 - 16:54
Gino Sorbillo, pizzaiolo, ha parlato nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, in onda su Radio Crc per commentare le parole di Flavio Briatore in vista dell’apertura del suo locale “Crazy Pizza” nella città di Napoli: “Parole di Briatore? Non sono d'accordo con lui. La sua pizza è più sottile della nostra poiché i suoi pizzaioli usano lo schiacciapizza che è uno strumento elettrico che va a schiacciare tutti gli alveoli della pizza rendendola sottile e croccante. La pizza napoletana, invece, è morbida e facilmente manipolabile. Pizza di Briatore? E’ un’altra pizza. Le pizze con l’impasto all'acqua sono un po’ stile "scrocchiarella", tipo crackers. Lui dice che non siamo stati capaci di tutelare la pizza, poiché è stato l’unico che ha esportato. Nel mio caso sono arrivato a superare i 30 punti di vendita. Ho aperto dei locali a Tokyo, Miami e ne stiamo aprendo altri a Roma Termini, Pompei e negli Emirati Arabi. Noi abbiamo una storia. Il costo di una margherita in media? 6 euro e 50. Briatore la mette a 17 euro, però utilizza anche la notorietà che ha e il suo giro di amici. Bisognerà vedere se Briatore nelle altre città che ha aperto lavora o meno. A Milano io ho otto locali e lui solo uno, perciò non so se lavora tanto oppure no. Le associazioni possono fare e fanno un grande lavoro con dei riconoscimenti e le tabelle in cui sono elencate le pizzerie e i pizzaioli che rispettano il disciplinare. C’è ancora tanto spazio per chi vuole fare pizza, però non è detto che tutto ciò che è schiacciato può essere pizza. Il termine pizza non lo abbiamo tutelato e ormai è nella bocca di tutti, nonostante siamo stati noi i primi a fare la pizza nella storia che ha trecento anni di storia. Pizza gourmet? I clienti e i pizzaioli hanno capito che la pizza o sulla pizza si può richiedere e ci si può lavorare di più. Non ci si accontenta più di trovare le dieci pizze nel menù. Ormai la cosa è sfuggita di mano. De Laurentiis? Apprezza la pizza romana”.