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SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "ADL e le cene terapeutiche, con quattro incontri a settimana l'anno prossimo si può vincere lo Scudetto!"
05.05.2022 21:55 di Redazione

NAPOLI - Dopo il successo delle cosiddette cene terapeutiche della scorsa settimana che hanno affondato il Sassuolo in sostituzione del paventato ritiro, la Società con in testa De La, d’accordo con lo chef di fiducia, starebbe già pensando di organizzare anche i pranzi con gli stessi ingredienti, a cominciare dal prossimo campionato. Perché se le cene hanno dato la qualificazione in Champions, con quattro pranzi insieme a settimana, la squadra dovrebbe vincere facilmente lo scudetto nella stagione 2022-23. “Se tanto mi dà tanto…“ deve aver pensato De Laurentiis, allora perché non provarci? Intanto la città, tra una voce sull’interessamento per Osimhen e Koulibaly, continua a domandarsi quali erano gli ingredienti usati per trasformare nel giro di pochi giorni l’armata Brancaleone di Empoli nel battaglione san Marco visto al Maradona. Il sospetto che alla cena si accompagnasse una letterina sotto al piatto di ciascun commensale, con tanto di promesse di Babbo Filmauro, comincia a farsi forte. A chi è stato assicurato il prolungamento del contratto, a chi il via libera per la Spagna, a chi un assopimento delle multe, fatto sta che gli azzurri sabato si sono presentati con un restyling insospettabile fino a poche ore prima. "La guerra non conviene a nessuno“ deve aver pensato qualcuno dopo aver sentito anche il Papa in tv. Per ora si sa che il generale Spalletti, forte della sua acciaieria di convinzioni, non cederà nemmeno una porzione del suo Donbass di principi e idee e che resterà al comando anche la prossima stagione, sebbene negli ultimi giorni abbia intercettato qualche missile e qualche granata sia dall’interno dello spogliatoio che dai quartieri alti. E questo è il punto. Convivenza sarà, ma in che modo e con quale clima? Quello delle ultime settimane con improvvisi cali di temperatura o più stabile come a inizio stagione quando le cose andavano per il meglio? Serve una cena franca tra presidente e allenatore toscano prima di proseguire il percorso insieme. Magari con la letterina sotto al piatto, nella quale ognuno dica quello che pensa dell’altro e chiarisca il rapporto con i soldati azzurri. Altrimenti a dicembre rischiamo di trovarci di nuovo senza Generale e con le truppe ammainate. E un epilogo del genere non giova a nessuno. Men che mai a una Società che si affaccia per la tredicesima volta consecutiva in una competizione europea. Perchè il prestigio è come un diamante: è per sempre.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

05/05/2024 - 21:55

NAPOLI - Dopo il successo delle cosiddette cene terapeutiche della scorsa settimana che hanno affondato il Sassuolo in sostituzione del paventato ritiro, la Società con in testa De La, d’accordo con lo chef di fiducia, starebbe già pensando di organizzare anche i pranzi con gli stessi ingredienti, a cominciare dal prossimo campionato. Perché se le cene hanno dato la qualificazione in Champions, con quattro pranzi insieme a settimana, la squadra dovrebbe vincere facilmente lo scudetto nella stagione 2022-23. “Se tanto mi dà tanto…“ deve aver pensato De Laurentiis, allora perché non provarci? Intanto la città, tra una voce sull’interessamento per Osimhen e Koulibaly, continua a domandarsi quali erano gli ingredienti usati per trasformare nel giro di pochi giorni l’armata Brancaleone di Empoli nel battaglione san Marco visto al Maradona. Il sospetto che alla cena si accompagnasse una letterina sotto al piatto di ciascun commensale, con tanto di promesse di Babbo Filmauro, comincia a farsi forte. A chi è stato assicurato il prolungamento del contratto, a chi il via libera per la Spagna, a chi un assopimento delle multe, fatto sta che gli azzurri sabato si sono presentati con un restyling insospettabile fino a poche ore prima. "La guerra non conviene a nessuno“ deve aver pensato qualcuno dopo aver sentito anche il Papa in tv. Per ora si sa che il generale Spalletti, forte della sua acciaieria di convinzioni, non cederà nemmeno una porzione del suo Donbass di principi e idee e che resterà al comando anche la prossima stagione, sebbene negli ultimi giorni abbia intercettato qualche missile e qualche granata sia dall’interno dello spogliatoio che dai quartieri alti. E questo è il punto. Convivenza sarà, ma in che modo e con quale clima? Quello delle ultime settimane con improvvisi cali di temperatura o più stabile come a inizio stagione quando le cose andavano per il meglio? Serve una cena franca tra presidente e allenatore toscano prima di proseguire il percorso insieme. Magari con la letterina sotto al piatto, nella quale ognuno dica quello che pensa dell’altro e chiarisca il rapporto con i soldati azzurri. Altrimenti a dicembre rischiamo di trovarci di nuovo senza Generale e con le truppe ammainate. E un epilogo del genere non giova a nessuno. Men che mai a una Società che si affaccia per la tredicesima volta consecutiva in una competizione europea. Perchè il prestigio è come un diamante: è per sempre.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

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