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VIDEO CONFERENCE - Spalletti: "Futuro? Ho un contratto e voglio restare, nessun litigio, pensiamo alla qualificazione, è il nostro obiettivo, Meret? Anche colpa mia"
29.04.2022 15:37 di Redazione
CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida col Sassuolo. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".
 

 

- Sono state tracciate le basi per il futuro?
 
 
"Spesso si dice che ADL è un caterpillar, invece ha dimostrato grande sensibilità. E' stata la cosa giusta da fare, e' stato presente agli allenamenti ed essendo lui il proprietario del Napoli ha dato stimoli ai ragazzi. Si e' soffermato ai tavoli dei ragazzi, durante le cene. Si riparte da questo gruppo compatto e forte che vuoie ancora di piu' raggiungere l'obiettivo di inizio stagione, la Champions. Di futuro non abbiamo parlato di niente. Siamo tutti molto determinati a fare bene queste 4 partite, dopo quando accaduto a Empoli. Il presidente ha a cuore questo, ha trasferito questo messaggio senza andare a mettere altra carne sul fuoco".
 
 
- Dalle parole di ADL sembra che lei sia stato blindato a Napoli, sente l'ambizione di imbattersi in questa nuova avventura nel Napoli?
 
 
"Il mio futuro e' la partita col Sassuolo, la cena di gruppo e l'allenamento. Io voglio rimanere a fare l'allenatore del Napoli, perche' ho firmato un contratto di 2 anni. Mi sento benissimo in questa posizione e in questo ruolo. Se si parla dei prossimi 2 anni e' differente. Noi pensiamo sempre al futuro immediato e alla partita successiva. Poi si vedra' alla fine del campionato".
 
 
- Oggi Spalletti come sta?
 
 
"Io non sono contento dell'ultimo risultato e dell'atteggiamento della squadra, come non sono contenti nessun calciatore o membro del club. Bisogna fare zoom out. Non siamo stati capaci di sfruttare la chance. Noi siamo in corsa per la Champions e ci stiamo bene".
 
 
- Si aspetta di piu' dei 4 punti per la Champions?
 
 
"Mi aspetto che la squadra abbia una reazione corretta per cio' che e' accaduto. Ho visto cose fatte bene ed altre fatte male. Quei 10 minuti costano molto, ci sono stati errori tecnici che abbiamo analizzato. Abbiamo visto che ci sono stati errori da non ripetere. Poi si tirano fuori le solite manfrine, che questo litiga con quello, che quell'altro non si parla. Non e' successo tutto cio'. Abbiamo perso una partita che non dovevamo perdere. In 25 anni succedono sempre queste cose. La mano che ci ha dato il presidente e' stata utile. Poi ora vogliamo vincere".
 
 
- Come mai le ha creduto di poter vincere lo scudetto?
 
 
"Perche' la squadra aveva dato segnali giusti. Ed era il momento di provare dare gas per spingere. Poi non ce l'abbiamo fatta perche' qualche punto per strada l'abbiamo perso. Ci e' successo ad intervalli di non portare punti a casa. Bisogna rendersi conto di ciò. Non dobbiamo dimenticarci di essere ancora in lotta per la Champions. Abbiamo tolto dal condominio un paio di squadre in lotta per il vertice. La delusione di non aver partecipato fino in fondo e' un qualcosa che ci dispiace, per noi e per i nostri sportivi. I tifosi ci hanno dato una mano importante, erano in 4mila ad Empoli".
 
 
- Mertens e Osimhen possono giocare dal primo minuto?
 
 
"Hanno fatte delle buone giocate. Mertens e Osimhen sono sicuramente due giocatori problematici per le difese avversarie. Sono anch'io un tifoso di Mertens, ma devo pensare ad un equilibrio di squadra perche' sono l'allenatore. Possono sempre giocare insieme. Dipende chi tiene palla, se la tengono loro diventa una partita difficilissima altrimenti il pericolo e' al contrario".
 
 
- Cosa si sente di dire ai napoletani in vista del futuro?
 
 
"I tifosi attesi allo stadio saranno 20mila, non 4mila. Il rapporto con i tifosi non cambia. E' difficile non essere innamorato di Napoli. Il tifoso è innamorato della maglia, mi auguro sempre di avere un tifoso di questo genere".
 
 
- La squadra corre meno rispetto ad inizio stagione?
 
 
"Quando sei in fase offensiva e ti costringono a fare 100 metri andando all'indietro, quello li' appare un momento di difficolta' fisica della squadra ma non e' cosi'. Noi vogliamo attaccare e lasciare parita' numerica indietro. Non mi piace il calcio con la squadra rintanata in difesa. Bisogna difendersi dalla forza degli avversari. I nostri dati non ci danno risultanze di differenza rispetto a quella che dovrebbe essere la normalità".
 
 
- Come sta Meret? Sarà nuovamente titolare?
 
 
"Sta come tutti quelli che commettono un errore. Ho sbagliato anche io a chiedergli di giocare sempre palla con i piedi. Secondo me il portiere diventera' un giocatore di movimento, se non lo è già. Il portiere deve iniziare l'azione. Non lo dico io, che sono anziano, ma tutti fanno cosi' anche all'estero. Ti vengono addosso gli avversari e per questo hai bisogno della collaborazione del portiere. Si puo' sbagliare qualche palla, e' un errore come tanti. E poi ci sono quelli che doveva prima recuperare la palla. Meret ha lavorato correttamente, puo' essere riscelto lui o puo' giocare l'altro, che e' forte".
 
 
- Demme come sta? 
 
 
"Sta bene, è convocato. E' nelle possibilita' di essere scelto, sa fare piu' cose. E' un professionista eccezionale ed un ragazzo intelligente. Sa giocare la palla, e' molto rapido. E' uno forte fisicamente, non ha timore di entrare nei contrasti. Ci mette fisico e qualita'. Puo' giocare mediano basso e centrocampista. Sa adattarsi in piu' zone del campo".
 
 
- Quanto ha sentito l'assenza di Di Lorenzo? Come procede il recupero?
 
 
"E' uno che va nell'extra, nel super forte. Va in over in tutto quello che fa. E' un leader, anche se di quelli taciturni. Dobbiamo valutare bene, anche se Zanoli ha fatto il suo, e' in prospettiva un calciatore forte. Ha bisogno di un po' di esperienza in più. Sceglie lui".
 
 
- Si sente di dire che l'anno prossimo resterà qui con Mertens e Ospina per poter provare a vincere lo scudetto?
 
 
"Dobbiamo essere tutti orientati a stringerci attorno all'obiettivo immediato, ovvero la qualificazione in Champions. Forse quando eravamo primi si poteva pensare anche ad altro. Tutte le idee devono essere rivolte lì. Senza guardare troppo oltre. L'anno prossimo? Si vedrà".
 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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29/04/2024 - 15:37

CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida col Sassuolo. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".
 

 

- Sono state tracciate le basi per il futuro?
 
 
"Spesso si dice che ADL è un caterpillar, invece ha dimostrato grande sensibilità. E' stata la cosa giusta da fare, e' stato presente agli allenamenti ed essendo lui il proprietario del Napoli ha dato stimoli ai ragazzi. Si e' soffermato ai tavoli dei ragazzi, durante le cene. Si riparte da questo gruppo compatto e forte che vuoie ancora di piu' raggiungere l'obiettivo di inizio stagione, la Champions. Di futuro non abbiamo parlato di niente. Siamo tutti molto determinati a fare bene queste 4 partite, dopo quando accaduto a Empoli. Il presidente ha a cuore questo, ha trasferito questo messaggio senza andare a mettere altra carne sul fuoco".
 
 
- Dalle parole di ADL sembra che lei sia stato blindato a Napoli, sente l'ambizione di imbattersi in questa nuova avventura nel Napoli?
 
 
"Il mio futuro e' la partita col Sassuolo, la cena di gruppo e l'allenamento. Io voglio rimanere a fare l'allenatore del Napoli, perche' ho firmato un contratto di 2 anni. Mi sento benissimo in questa posizione e in questo ruolo. Se si parla dei prossimi 2 anni e' differente. Noi pensiamo sempre al futuro immediato e alla partita successiva. Poi si vedra' alla fine del campionato".
 
 
- Oggi Spalletti come sta?
 
 
"Io non sono contento dell'ultimo risultato e dell'atteggiamento della squadra, come non sono contenti nessun calciatore o membro del club. Bisogna fare zoom out. Non siamo stati capaci di sfruttare la chance. Noi siamo in corsa per la Champions e ci stiamo bene".
 
 
- Si aspetta di piu' dei 4 punti per la Champions?
 
 
"Mi aspetto che la squadra abbia una reazione corretta per cio' che e' accaduto. Ho visto cose fatte bene ed altre fatte male. Quei 10 minuti costano molto, ci sono stati errori tecnici che abbiamo analizzato. Abbiamo visto che ci sono stati errori da non ripetere. Poi si tirano fuori le solite manfrine, che questo litiga con quello, che quell'altro non si parla. Non e' successo tutto cio'. Abbiamo perso una partita che non dovevamo perdere. In 25 anni succedono sempre queste cose. La mano che ci ha dato il presidente e' stata utile. Poi ora vogliamo vincere".
 
 
- Come mai le ha creduto di poter vincere lo scudetto?
 
 
"Perche' la squadra aveva dato segnali giusti. Ed era il momento di provare dare gas per spingere. Poi non ce l'abbiamo fatta perche' qualche punto per strada l'abbiamo perso. Ci e' successo ad intervalli di non portare punti a casa. Bisogna rendersi conto di ciò. Non dobbiamo dimenticarci di essere ancora in lotta per la Champions. Abbiamo tolto dal condominio un paio di squadre in lotta per il vertice. La delusione di non aver partecipato fino in fondo e' un qualcosa che ci dispiace, per noi e per i nostri sportivi. I tifosi ci hanno dato una mano importante, erano in 4mila ad Empoli".
 
 
- Mertens e Osimhen possono giocare dal primo minuto?
 
 
"Hanno fatte delle buone giocate. Mertens e Osimhen sono sicuramente due giocatori problematici per le difese avversarie. Sono anch'io un tifoso di Mertens, ma devo pensare ad un equilibrio di squadra perche' sono l'allenatore. Possono sempre giocare insieme. Dipende chi tiene palla, se la tengono loro diventa una partita difficilissima altrimenti il pericolo e' al contrario".
 
 
- Cosa si sente di dire ai napoletani in vista del futuro?
 
 
"I tifosi attesi allo stadio saranno 20mila, non 4mila. Il rapporto con i tifosi non cambia. E' difficile non essere innamorato di Napoli. Il tifoso è innamorato della maglia, mi auguro sempre di avere un tifoso di questo genere".
 
 
- La squadra corre meno rispetto ad inizio stagione?
 
 
"Quando sei in fase offensiva e ti costringono a fare 100 metri andando all'indietro, quello li' appare un momento di difficolta' fisica della squadra ma non e' cosi'. Noi vogliamo attaccare e lasciare parita' numerica indietro. Non mi piace il calcio con la squadra rintanata in difesa. Bisogna difendersi dalla forza degli avversari. I nostri dati non ci danno risultanze di differenza rispetto a quella che dovrebbe essere la normalità".
 
 
- Come sta Meret? Sarà nuovamente titolare?
 
 
"Sta come tutti quelli che commettono un errore. Ho sbagliato anche io a chiedergli di giocare sempre palla con i piedi. Secondo me il portiere diventera' un giocatore di movimento, se non lo è già. Il portiere deve iniziare l'azione. Non lo dico io, che sono anziano, ma tutti fanno cosi' anche all'estero. Ti vengono addosso gli avversari e per questo hai bisogno della collaborazione del portiere. Si puo' sbagliare qualche palla, e' un errore come tanti. E poi ci sono quelli che doveva prima recuperare la palla. Meret ha lavorato correttamente, puo' essere riscelto lui o puo' giocare l'altro, che e' forte".
 
 
- Demme come sta? 
 
 
"Sta bene, è convocato. E' nelle possibilita' di essere scelto, sa fare piu' cose. E' un professionista eccezionale ed un ragazzo intelligente. Sa giocare la palla, e' molto rapido. E' uno forte fisicamente, non ha timore di entrare nei contrasti. Ci mette fisico e qualita'. Puo' giocare mediano basso e centrocampista. Sa adattarsi in piu' zone del campo".
 
 
- Quanto ha sentito l'assenza di Di Lorenzo? Come procede il recupero?
 
 
"E' uno che va nell'extra, nel super forte. Va in over in tutto quello che fa. E' un leader, anche se di quelli taciturni. Dobbiamo valutare bene, anche se Zanoli ha fatto il suo, e' in prospettiva un calciatore forte. Ha bisogno di un po' di esperienza in più. Sceglie lui".
 
 
- Si sente di dire che l'anno prossimo resterà qui con Mertens e Ospina per poter provare a vincere lo scudetto?
 
 
"Dobbiamo essere tutti orientati a stringerci attorno all'obiettivo immediato, ovvero la qualificazione in Champions. Forse quando eravamo primi si poteva pensare anche ad altro. Tutte le idee devono essere rivolte lì. Senza guardare troppo oltre. L'anno prossimo? Si vedrà".
 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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