L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Osimhen e Zielinski lanciano il trailer sul Napoli della prossima stagione, sul futuro in panchina..."
09.05.2021 19:00 di Redazione

NAPOLI - Il Napoli viaggia spedito verso la zona Champions, con merito, grazie ad una vittoria sontuosa ottenuta a La Spezia. Non era una trasferta facile, eppure la musica è stata melodiosa sin dalle prime battute del match. I tre gol siglati nel primo tempo hanno rappresentato un sigillo inequivocabile sulle ambizioni degli uomini di Gattuso, che (senza infortuni e positivi al covid) avrebbero potuto dare del filo da torcere all'Inter per la conquista del tricolore. Il quarto squillo di Lozano, su assist del 9, è stata la ciliegina sulla torta. Inutile pero' piangere sul latte versato. Subito due concetti: Zielinski, quando è in giornata, è una delizia per gli occhi. Destro di prima intenzione su perfetto assist di Di Lorenzo e lancio illuminante (a testa alta) per la prima rete del nigeriano. E poi Osimhen: bollato troppo presto come un "pacco" da professori che di calcio sanno ben poco, sta facendo vedere cosa e' capace di fare. La tecnica la puo' ancora affinare, perche' ad esempio avrebbe potuto arrotondare il bottino di gol personali con un bel tiro a giro (spentosi sul fondo), ma nel complesso non e' questa l'occasione per cogliere il pelo nell'uovo. Va sottolineato invece che questo velocista quando parte a campo aperto diventa imprendibile. E nel calcio d'oggi se riesci a bruciare sulla corsa i tuoi avversari sei gia' con un piede in zona gol. Mi e' piaciuto pure l'altruismo dimostrato con il tocco morbido per "El Chucky". Un super Osimhen, dunque, che ha fatto passare in secondo piano anche la breve comparsa di Mertens, dentro e fuori dal campo in pochi minuti per una botta alla caviglia (niente di grave). Molto bene la fase difensiva, orfana di Koulibaly, con un Manolas sopra le righe ed un Meret che si è opposto alla buona sulla rete di Piccoli, al di la' di qualche errorino di Hysaj e Rrahmani. Preziosissimo invece il lavoro di ricamo arretrato di Insigne, oltre al tocco su punizione per il raddoppio personale di Osimhen. A centrocampo solito lavoro di quantita' e qualita' con Demme, Fabian e Zielinski, per cui reputo ormai inutile pensare di variare gli uomini a questo punto della stagione. Certezze importanti a tre giornate dal termine delle ostilità, che dovrebbero concretizzarsi (a meno di ripensamenti sorprendenti) con l'addio di Gattuso, la cui unica voce che stiamo ascoltando, da diversi mesi a questa parte, e' quella generata dalle eccessive urla a bordocampo, anche in momenti in cui onestamente non se ne coglie l'opportunità. Con la Roma che ha puntato su Mourinho, si leggono tanti nomi di allenatori accostati al Napoli, e chissà che proprio dalla capitale non possano arrivare sorprese. Nel valzer delle possibilita', intanto, non si escludono colpi di teatro, orchestrati dai super manager che gestiscono i grandi trainer ancora in cerca di una collocazione. A quello che mi risulta la decisione non e' stata ancora presa. Quindi niente di concreto da Dionisi a Sarri, da Spalletti a Italiano. La priorita' resta la conquista della qualificazione in Champions, poi si ripartira' con rinnovate ambizioni e stimoli da grande squadra, al di la' di chi avra' l'onore di accomodarsi in panchina.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine

09/05/2024 - 19:00

NAPOLI - Il Napoli viaggia spedito verso la zona Champions, con merito, grazie ad una vittoria sontuosa ottenuta a La Spezia. Non era una trasferta facile, eppure la musica è stata melodiosa sin dalle prime battute del match. I tre gol siglati nel primo tempo hanno rappresentato un sigillo inequivocabile sulle ambizioni degli uomini di Gattuso, che (senza infortuni e positivi al covid) avrebbero potuto dare del filo da torcere all'Inter per la conquista del tricolore. Il quarto squillo di Lozano, su assist del 9, è stata la ciliegina sulla torta. Inutile pero' piangere sul latte versato. Subito due concetti: Zielinski, quando è in giornata, è una delizia per gli occhi. Destro di prima intenzione su perfetto assist di Di Lorenzo e lancio illuminante (a testa alta) per la prima rete del nigeriano. E poi Osimhen: bollato troppo presto come un "pacco" da professori che di calcio sanno ben poco, sta facendo vedere cosa e' capace di fare. La tecnica la puo' ancora affinare, perche' ad esempio avrebbe potuto arrotondare il bottino di gol personali con un bel tiro a giro (spentosi sul fondo), ma nel complesso non e' questa l'occasione per cogliere il pelo nell'uovo. Va sottolineato invece che questo velocista quando parte a campo aperto diventa imprendibile. E nel calcio d'oggi se riesci a bruciare sulla corsa i tuoi avversari sei gia' con un piede in zona gol. Mi e' piaciuto pure l'altruismo dimostrato con il tocco morbido per "El Chucky". Un super Osimhen, dunque, che ha fatto passare in secondo piano anche la breve comparsa di Mertens, dentro e fuori dal campo in pochi minuti per una botta alla caviglia (niente di grave). Molto bene la fase difensiva, orfana di Koulibaly, con un Manolas sopra le righe ed un Meret che si è opposto alla buona sulla rete di Piccoli, al di la' di qualche errorino di Hysaj e Rrahmani. Preziosissimo invece il lavoro di ricamo arretrato di Insigne, oltre al tocco su punizione per il raddoppio personale di Osimhen. A centrocampo solito lavoro di quantita' e qualita' con Demme, Fabian e Zielinski, per cui reputo ormai inutile pensare di variare gli uomini a questo punto della stagione. Certezze importanti a tre giornate dal termine delle ostilità, che dovrebbero concretizzarsi (a meno di ripensamenti sorprendenti) con l'addio di Gattuso, la cui unica voce che stiamo ascoltando, da diversi mesi a questa parte, e' quella generata dalle eccessive urla a bordocampo, anche in momenti in cui onestamente non se ne coglie l'opportunità. Con la Roma che ha puntato su Mourinho, si leggono tanti nomi di allenatori accostati al Napoli, e chissà che proprio dalla capitale non possano arrivare sorprese. Nel valzer delle possibilita', intanto, non si escludono colpi di teatro, orchestrati dai super manager che gestiscono i grandi trainer ancora in cerca di una collocazione. A quello che mi risulta la decisione non e' stata ancora presa. Quindi niente di concreto da Dionisi a Sarri, da Spalletti a Italiano. La priorita' resta la conquista della qualificazione in Champions, poi si ripartira' con rinnovate ambizioni e stimoli da grande squadra, al di la' di chi avra' l'onore di accomodarsi in panchina.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
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