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LA TRAGEDIA - La seconda edizione della Dakar "saudita" si chiude con la scomparsa di Pierre Cherpin
15.01.2021 11:10 di Redazione Fonte: Sport Mediaset

Non ce l'ha fatta Pierre Cherpin, il motociclista francese che era rimasto vittima di un grave incidente nel corso della settima tappa della "Dakar" di domenica scorsa. Il 52enne imprenditore e velista era alla sua quarta partecipazione al rally. Cherpin aveva riportato un gravissima trauma cranico ed era tenuto in coma farmacologico. Dopo un primo trasferimento da Sakaka a Jedda, era stato deciso il suo trasferimento in patria. Il decesso è avvenuto proprio mentre il francese era a bordo di un volo speciale diretto a Lille. "Sono un pilota dilettante, non voglio vincere ma andare alla scoperta di paesaggi che altrimenti non avrei mai l'opportunità di vedere. È tutto emozionante: guidare la moto, soddisfare la propria passione, provare a conoscermi fino in fondo". Non erano molto diverse da quelle di buona parte dei concorrenti della Dakar (in pratica tutti, tranne piloti ufficiali e professionisti), le motivazioni e le aspirazioni di Cherpin. Erano, quindi, quelle più genuine e più vicine allo spirito stesso del rally avventura più affascinante e ricco di tradizione, la cui storia ormai più che quarantennale è costellata di lutti, soprattutto tra i motociclisti. Cherpin aveva preso parte per la prima volta alla "Dakar" nel 2009, l'anno in cui la corsa aveva abbandonato l'Africa per rilanciarsi in Sudamerica. Vi era tornato tre anni più tardi ed in entrambe le occasioni aveva raggiunto il traguardo finale. Si era invece conclusa con un ritiro per rottura del motore la terza partecipazione, nel 2015. La scomparsa di Cherpin arriva a dodici mesi di distanza da quelle di due altri motociclisti nella scorsa edizione del rally, la prima appunto in Arabia Saudita. A perdere la vita per incidente erano stati il 12 gennaio il portoghese Paulo Gonçalves (pilota ufficiale Hero) ed un altro pilota dilettante: l'olandese Edwin Straver, deceduto in ospedale in patria, otto giorni dopo la caduta nell'undicesima tappa del 16 gennaio.

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LA TRAGEDIA - La seconda edizione della Dakar "saudita" si chiude con la scomparsa di Pierre Cherpin

di Napoli Magazine

15/01/2024 - 11:10

Non ce l'ha fatta Pierre Cherpin, il motociclista francese che era rimasto vittima di un grave incidente nel corso della settima tappa della "Dakar" di domenica scorsa. Il 52enne imprenditore e velista era alla sua quarta partecipazione al rally. Cherpin aveva riportato un gravissima trauma cranico ed era tenuto in coma farmacologico. Dopo un primo trasferimento da Sakaka a Jedda, era stato deciso il suo trasferimento in patria. Il decesso è avvenuto proprio mentre il francese era a bordo di un volo speciale diretto a Lille. "Sono un pilota dilettante, non voglio vincere ma andare alla scoperta di paesaggi che altrimenti non avrei mai l'opportunità di vedere. È tutto emozionante: guidare la moto, soddisfare la propria passione, provare a conoscermi fino in fondo". Non erano molto diverse da quelle di buona parte dei concorrenti della Dakar (in pratica tutti, tranne piloti ufficiali e professionisti), le motivazioni e le aspirazioni di Cherpin. Erano, quindi, quelle più genuine e più vicine allo spirito stesso del rally avventura più affascinante e ricco di tradizione, la cui storia ormai più che quarantennale è costellata di lutti, soprattutto tra i motociclisti. Cherpin aveva preso parte per la prima volta alla "Dakar" nel 2009, l'anno in cui la corsa aveva abbandonato l'Africa per rilanciarsi in Sudamerica. Vi era tornato tre anni più tardi ed in entrambe le occasioni aveva raggiunto il traguardo finale. Si era invece conclusa con un ritiro per rottura del motore la terza partecipazione, nel 2015. La scomparsa di Cherpin arriva a dodici mesi di distanza da quelle di due altri motociclisti nella scorsa edizione del rally, la prima appunto in Arabia Saudita. A perdere la vita per incidente erano stati il 12 gennaio il portoghese Paulo Gonçalves (pilota ufficiale Hero) ed un altro pilota dilettante: l'olandese Edwin Straver, deceduto in ospedale in patria, otto giorni dopo la caduta nell'undicesima tappa del 16 gennaio.

Fonte: Sport Mediaset