Il Piano Urbanistico Generale (Pug) del Comune di Reggio Emilia non produce alcun effetto espulsivo, poiché individua aree effettivamente disponibili per la delocalizzazione delle sale gioco, pari al 6,4% del territorio urbanizzato. Con questa motivazione, come riporta Agipronews, il Tar per l’Emilia-Romagna ha respinto il ricorso presentato dalla società Bingo Doro S.r.l. contro il Comune di Reggio Emilia, confermando la piena legittimità del Pug e del Regolamento Edilizio, approvati nel 2023. Nel ricorso presentato, la società - che gestisce una sala bingo e videolottery - contestava che le nuove norme urbanistiche avessero un effetto espulsivo, il che avrebbe, di fatto, reso impossibile la delocalizzazione delle sale da gioco sul territorio comunale. Secondo la tesi presentata dai legali, il Pug avrebbe violato la normativa regionale sul contrasto alla ludopatia e la disciplina urbanistica regionale, utilizzando criteri inadeguati (come la mappatura dei luoghi sensibili) per la corretta ubicazione delle sale gioco e delle sale scommesse sul territorio. Il Tar ha però rilevato che il rinvio alla mappatura comunale dei luoghi sensibili è legittimo e serve a integrare le scelte urbanistiche, consentendo una gestione flessibile e aggiornata delle aree. Infine, secondo i giudici, la scelta degli strumenti attuativi – 'Permesso di Costruire Convenzionato' e 'Accordo Operativo' – rientra nella discrezionalità del Comune ed è coerente con la normativa vigente. Per tutte queste motivazioni, l'appello è stato respinto
di Redazione
30/10/2025 - 12:35
Il Piano Urbanistico Generale (Pug) del Comune di Reggio Emilia non produce alcun effetto espulsivo, poiché individua aree effettivamente disponibili per la delocalizzazione delle sale gioco, pari al 6,4% del territorio urbanizzato. Con questa motivazione, come riporta Agipronews, il Tar per l’Emilia-Romagna ha respinto il ricorso presentato dalla società Bingo Doro S.r.l. contro il Comune di Reggio Emilia, confermando la piena legittimità del Pug e del Regolamento Edilizio, approvati nel 2023. Nel ricorso presentato, la società - che gestisce una sala bingo e videolottery - contestava che le nuove norme urbanistiche avessero un effetto espulsivo, il che avrebbe, di fatto, reso impossibile la delocalizzazione delle sale da gioco sul territorio comunale. Secondo la tesi presentata dai legali, il Pug avrebbe violato la normativa regionale sul contrasto alla ludopatia e la disciplina urbanistica regionale, utilizzando criteri inadeguati (come la mappatura dei luoghi sensibili) per la corretta ubicazione delle sale gioco e delle sale scommesse sul territorio. Il Tar ha però rilevato che il rinvio alla mappatura comunale dei luoghi sensibili è legittimo e serve a integrare le scelte urbanistiche, consentendo una gestione flessibile e aggiornata delle aree. Infine, secondo i giudici, la scelta degli strumenti attuativi – 'Permesso di Costruire Convenzionato' e 'Accordo Operativo' – rientra nella discrezionalità del Comune ed è coerente con la normativa vigente. Per tutte queste motivazioni, l'appello è stato respinto