In Germania per portare a Giovanni Di Lorenzo il messaggio di Antonio Conte. Il procuratore del capitano del Napoli, Mario Giuffredi, ha recapitato al diretto interessato la sua imprescindibilità per il nuovo allenatore. Un segnale che l’azzurro aveva già recepito, elogiando pubblicamente Conte. Un primo tassello per “la pace” e ricomporre la frattura nata durante la stagione. Il campo, però, c’entra poco o nulla. Quello che Di Lorenzo si aspetta è un segnale dalla società, in parte già arrivato. Il ds Manna avrebbe chiarito con lui il concetto di “cedibilità” espresso nel loro primo incontro a Castel Volturno. Parole che hanno deluso il calciatore, ma si è trattato di un equivoco. Sono anni (precisamente quattro) che il presidente De Laurentiis dice che nessuno più è incedibile, Di Lorenzo compreso. E mai nessuno si è lamentato. Stavolta, il concetto espresso nel “pronti via” col nuovo direttore sportivo avrebbe avuto un sapore diverso. Ma appunto, è stato soltanto un’incomprensione. Di Lorenzo non si tocca, come il Napoli ha chiaramente scritto in un comunicato. E problemi non ci sono nemmeno con il suo agente. È ovvio che Giuffredi fa il suo lavoro, e anche da questo punto di vista c’è rispetto reciproco. I rapporti sono sempre stati buoni e lo saranno ancora. Quasi tutti i tasselli sono a posto: il disagio di Di Lorenzo, la sua delusione, nasce dalla gestione dell’annata disastrosa. Lui, da capitano, si è sentito di aver fatto il massimo, di essersi comportato nel migliore dei modi. Dopo Empoli, a quanto si mormora, qualcosa si è guastato. Qualche critica interna ha minato la serenità del capitano. Poi sono iniziate le voci sul futuro, esplose proprio sul finire del campionato. L’episodio più controverso: quello della sostituzione contro il Lecce, col capitano “dato in pasto” ai fischi del Maradona. Di Lorenzo non se lo aspettava. Anche in questo caso si tratta di un equivoco, Calzona lo ha fatto di sua iniziativa e non c’era alcuna regia dietro. Lo sa bene Giuffredi, ora lo sa anche Di Lorenzo. Per fortuna è arrivato Antonio Conte ha fare da mediatore: il nuovo allenatore non si aspettava di trovare questo problema, ma lo ha praticamente quasi risolto. Nessuno nel Napoli ha timore di ribadire che Di Lorenzo deve rimanere. Il ruolo incampo futuro non sarà un problema: il capitano si è sempre messo a disposizione, e così sarà anche domani. Il vero fastidio, e in questo caso c’è poco da fare, sono certe voci, nate e cresciute sui social. Antipatici pettegolezzi senza riscontri sulla vita privata del giocatore, campati in aria. “Inciuci” che purtroppo piacciono a tanti, ma che oltre a essere falsi non c’entrano nulla col futuro del giocatore al Napoli. Ma anche queste stupide voci saranno messo alle spalle. Di Lorenzo e la sua squadra sono pronti a ripartire insieme.
di Napoli Magazine
15/06/2024 - 11:18
In Germania per portare a Giovanni Di Lorenzo il messaggio di Antonio Conte. Il procuratore del capitano del Napoli, Mario Giuffredi, ha recapitato al diretto interessato la sua imprescindibilità per il nuovo allenatore. Un segnale che l’azzurro aveva già recepito, elogiando pubblicamente Conte. Un primo tassello per “la pace” e ricomporre la frattura nata durante la stagione. Il campo, però, c’entra poco o nulla. Quello che Di Lorenzo si aspetta è un segnale dalla società, in parte già arrivato. Il ds Manna avrebbe chiarito con lui il concetto di “cedibilità” espresso nel loro primo incontro a Castel Volturno. Parole che hanno deluso il calciatore, ma si è trattato di un equivoco. Sono anni (precisamente quattro) che il presidente De Laurentiis dice che nessuno più è incedibile, Di Lorenzo compreso. E mai nessuno si è lamentato. Stavolta, il concetto espresso nel “pronti via” col nuovo direttore sportivo avrebbe avuto un sapore diverso. Ma appunto, è stato soltanto un’incomprensione. Di Lorenzo non si tocca, come il Napoli ha chiaramente scritto in un comunicato. E problemi non ci sono nemmeno con il suo agente. È ovvio che Giuffredi fa il suo lavoro, e anche da questo punto di vista c’è rispetto reciproco. I rapporti sono sempre stati buoni e lo saranno ancora. Quasi tutti i tasselli sono a posto: il disagio di Di Lorenzo, la sua delusione, nasce dalla gestione dell’annata disastrosa. Lui, da capitano, si è sentito di aver fatto il massimo, di essersi comportato nel migliore dei modi. Dopo Empoli, a quanto si mormora, qualcosa si è guastato. Qualche critica interna ha minato la serenità del capitano. Poi sono iniziate le voci sul futuro, esplose proprio sul finire del campionato. L’episodio più controverso: quello della sostituzione contro il Lecce, col capitano “dato in pasto” ai fischi del Maradona. Di Lorenzo non se lo aspettava. Anche in questo caso si tratta di un equivoco, Calzona lo ha fatto di sua iniziativa e non c’era alcuna regia dietro. Lo sa bene Giuffredi, ora lo sa anche Di Lorenzo. Per fortuna è arrivato Antonio Conte ha fare da mediatore: il nuovo allenatore non si aspettava di trovare questo problema, ma lo ha praticamente quasi risolto. Nessuno nel Napoli ha timore di ribadire che Di Lorenzo deve rimanere. Il ruolo incampo futuro non sarà un problema: il capitano si è sempre messo a disposizione, e così sarà anche domani. Il vero fastidio, e in questo caso c’è poco da fare, sono certe voci, nate e cresciute sui social. Antipatici pettegolezzi senza riscontri sulla vita privata del giocatore, campati in aria. “Inciuci” che purtroppo piacciono a tanti, ma che oltre a essere falsi non c’entrano nulla col futuro del giocatore al Napoli. Ma anche queste stupide voci saranno messo alle spalle. Di Lorenzo e la sua squadra sono pronti a ripartire insieme.