Cultura & Gossip
A ROMA - Ecomuseo Casilino, due giorni di dialogo e jam session dedicati all'Hip Hop come patrimonio immateriale
10.10.2025 10:58 di Redazione
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Da “musica del ghetto” a movimento culturale globale, l’hip hop trova la sua naturale collocazione nelle periferie di tutto il mondo: il genere musicale che più identifica la resilienza delle comunità afroamericane e latinoamericane degli anni ‘70 in quartieri come il Bronx, a New York, ha camminato a lungo prima di diventare uno dei movimenti culturali più influenti del XX e XXI secolo.

Oggi, a più di 50 anni dalla nascita dell’hip hop, resta una grande sfida: far entrare questo genere musicale nel patrimonio culturale immateriale tutelato da UNESCO, grazie alla sua potente forza di identificazione comunitaria.

Ed è proprio dove molte identità ibride della cultura urbana di Roma nel suo quadrante est convivono, dove l’identità è cultura anche grazie al lavoro incessante dell’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, che il 17 e il 18 ottobre si terranno due giornate di incontri, laboratori e dialoghi dedicate alla candidatura - ancora in stato embrionale - dell’Hip Hop come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO: l’iniziativa è promossa da Hip Hop Cinefest Hip Hop Protection, con il supporto dell’Ecomuseo Casilino, e si inserisce nel più ampio programma degli eventi del “Giubileo dei Margini”. 

L’hip hop è  una cultura interdisciplinare che oggi trova spazio nei musei, nelle università e nei progetti educativi, ma è soprattutto un grande strumento di inclusione e innovazione sociale.

Dei diversi aspetti che compongono il variegato mondo dell’hip hop si parlerà in momenti diversi: il 17 ottobre, con un’introduzione con rappresentanti del mondo culturale e istituzionale e una serie di dialoghi con protagonisti delle quattro discipline dell’Hip Hop – MCing, Breaking, DJing e Writing – per raccontarne storia, linguaggi e attualità; il 18 ottobre con una jam multidisciplinare aperta al pubblico che permetterà di sperimentare direttamente la creatività dell’Hip Hop, mentre la sessione conclusiva con antropologi, esperti UNESCO e istituzioni locali aprirà il dibattito sul percorso di candidatura.

Obiettivo dell’evento è creare un ponte tra comunità artistiche, mondo accademico istituzioni, per avviare insieme l’iter verso il riconoscimento internazionale dell’Hip Hop come patrimonio culturale immateriale, tutelando e celebrando la sua eredità globale e il suo potenziale educativo e sociale.

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A ROMA - Ecomuseo Casilino, due giorni di dialogo e jam session dedicati all'Hip Hop come patrimonio immateriale

di Redazione

10/10/2025 - 10:58

Da “musica del ghetto” a movimento culturale globale, l’hip hop trova la sua naturale collocazione nelle periferie di tutto il mondo: il genere musicale che più identifica la resilienza delle comunità afroamericane e latinoamericane degli anni ‘70 in quartieri come il Bronx, a New York, ha camminato a lungo prima di diventare uno dei movimenti culturali più influenti del XX e XXI secolo.

Oggi, a più di 50 anni dalla nascita dell’hip hop, resta una grande sfida: far entrare questo genere musicale nel patrimonio culturale immateriale tutelato da UNESCO, grazie alla sua potente forza di identificazione comunitaria.

Ed è proprio dove molte identità ibride della cultura urbana di Roma nel suo quadrante est convivono, dove l’identità è cultura anche grazie al lavoro incessante dell’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, che il 17 e il 18 ottobre si terranno due giornate di incontri, laboratori e dialoghi dedicate alla candidatura - ancora in stato embrionale - dell’Hip Hop come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO: l’iniziativa è promossa da Hip Hop Cinefest Hip Hop Protection, con il supporto dell’Ecomuseo Casilino, e si inserisce nel più ampio programma degli eventi del “Giubileo dei Margini”. 

L’hip hop è  una cultura interdisciplinare che oggi trova spazio nei musei, nelle università e nei progetti educativi, ma è soprattutto un grande strumento di inclusione e innovazione sociale.

Dei diversi aspetti che compongono il variegato mondo dell’hip hop si parlerà in momenti diversi: il 17 ottobre, con un’introduzione con rappresentanti del mondo culturale e istituzionale e una serie di dialoghi con protagonisti delle quattro discipline dell’Hip Hop – MCing, Breaking, DJing e Writing – per raccontarne storia, linguaggi e attualità; il 18 ottobre con una jam multidisciplinare aperta al pubblico che permetterà di sperimentare direttamente la creatività dell’Hip Hop, mentre la sessione conclusiva con antropologi, esperti UNESCO e istituzioni locali aprirà il dibattito sul percorso di candidatura.

Obiettivo dell’evento è creare un ponte tra comunità artistiche, mondo accademico istituzioni, per avviare insieme l’iter verso il riconoscimento internazionale dell’Hip Hop come patrimonio culturale immateriale, tutelando e celebrando la sua eredità globale e il suo potenziale educativo e sociale.