NAPOLI - Una partita a scacchi, aperta a qualsiasi soluzione: il Napoli col suo calcio spettacolare contro la Roma attendista e pungente col suo contropiede. Uomini contro, i due timonieri: l’allenatore filosofo del bel gioco condito da tanti gol in un confronto con un vecchio marpione che ha vinto tanto, ed è vero, ma che per la verità non ha mai badato allo spettacolo, optando esclusivamente alla sostanza, e cioè palla lunga e pedalare. Insomma Spalletti contro Mourinho, due grandi che in un modo o nell’altro se la giocheranno alla loro maniera: il Napoli vuole i gol attraverso le capacità tecnico-tattiche della squadra azzurra e dei suoi non indifferenti protagonisti mentre dalla Roma si immagina un copione assolutamente diverso: un bunker giallorosso e un colpo a sorpresa e fulminante nelle ripartenze o comunque qualcos’altro nelle capacità aeree e balistiche degli alti della difesa, proiettati a sfruttare sul fronte offensivo le loro capacità sugli angoli e sui calci di punizione. Nell’ex derby del Sole è anche una questione di obiettivi: c’è il Napoli lassù in alto che ha staccato di brutto club ambiziosi di mezza serie A e che propone autorevolmente la sua candidatura a quel terzo scudetto che nessuno potrà negargli, in considerazione del vantaggio già acquisito e di un gioco che ha incantato l’Europa, soprattutto grazie anche ad una mentalità maturata attraverso le lezioni impartite dal professor Spalletti, dall’alto della sua sapienza calcistica. Ciò nonostante lo Special One vuole provarci e ci proverà: l’obiettivo del tecnico portoghese è d’altronde quello di centrare la zona Champions ed a quella Coppa Italia che può sembrare alla portata della squadra giallorossa, squadra peraltro non indifferente, malgrado tutto. Già, Spalletti contro Mourinho, tignosi e pungenti, esperti e altrettanto furbi di tre cotte: tanto per puntualizzare hanno stabilito ieri quasi lo stesso orario delle rispettive conferenze-stampa, anche per evitare un botta e risposta tra di loro, probabilmente per non scoprire le rispettive carte a loro disposizione, carte che d’altronde sono ben note a tutti, Osimhen su tutti. La novità sul fronte azzurro sarà tuttavia il ritorno di Kvara sulla fascia sinistra e probabilmente una nuova utilizzazione di Elmas sul corridoio di destra, al posto di Lozano e di Politano. D’accordo su Elmas in splendide condizioni di forma. Ma davvero toccherà rinunciare alla velocità penetrativa di Lozano? In realtà, e al di là di qualsiasi nuova invenzione tattica di Spalletti e dei giocatori scelti per il derby, la volontà e l’intenzione del “filosofo” azzurro è quello di chiudere il conto con il campionato, allungando ulteriormente le distanze lassù in vetta al fine di rendere il Napoli irraggiungibile per qualsiasi altro avversario. Cosa potrà inventarsi a sua volta lo Special One per sballare il progetto di Spalletti? La carta del portoghese è soprattutto Paulo Dybala, in grado di lanciare il contropiede e di tagliare in diagonale il centrocampo azzurro. Ma c’è da credere che il tecnico di Certaldo non si farà incartare: oggi come oggi il tecnico in ascesa è Luciano Spalletti, intanto più di qualcuno ha spodestato Mourinho dal suo trono a favore del “filosofo” toscano: insomma nessun dubbio, è lui il nuovo vero Special One. Ne vedremo delle belle...
Gianfranco Lucariello
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
29/01/2023 - 18:55
NAPOLI - Una partita a scacchi, aperta a qualsiasi soluzione: il Napoli col suo calcio spettacolare contro la Roma attendista e pungente col suo contropiede. Uomini contro, i due timonieri: l’allenatore filosofo del bel gioco condito da tanti gol in un confronto con un vecchio marpione che ha vinto tanto, ed è vero, ma che per la verità non ha mai badato allo spettacolo, optando esclusivamente alla sostanza, e cioè palla lunga e pedalare. Insomma Spalletti contro Mourinho, due grandi che in un modo o nell’altro se la giocheranno alla loro maniera: il Napoli vuole i gol attraverso le capacità tecnico-tattiche della squadra azzurra e dei suoi non indifferenti protagonisti mentre dalla Roma si immagina un copione assolutamente diverso: un bunker giallorosso e un colpo a sorpresa e fulminante nelle ripartenze o comunque qualcos’altro nelle capacità aeree e balistiche degli alti della difesa, proiettati a sfruttare sul fronte offensivo le loro capacità sugli angoli e sui calci di punizione. Nell’ex derby del Sole è anche una questione di obiettivi: c’è il Napoli lassù in alto che ha staccato di brutto club ambiziosi di mezza serie A e che propone autorevolmente la sua candidatura a quel terzo scudetto che nessuno potrà negargli, in considerazione del vantaggio già acquisito e di un gioco che ha incantato l’Europa, soprattutto grazie anche ad una mentalità maturata attraverso le lezioni impartite dal professor Spalletti, dall’alto della sua sapienza calcistica. Ciò nonostante lo Special One vuole provarci e ci proverà: l’obiettivo del tecnico portoghese è d’altronde quello di centrare la zona Champions ed a quella Coppa Italia che può sembrare alla portata della squadra giallorossa, squadra peraltro non indifferente, malgrado tutto. Già, Spalletti contro Mourinho, tignosi e pungenti, esperti e altrettanto furbi di tre cotte: tanto per puntualizzare hanno stabilito ieri quasi lo stesso orario delle rispettive conferenze-stampa, anche per evitare un botta e risposta tra di loro, probabilmente per non scoprire le rispettive carte a loro disposizione, carte che d’altronde sono ben note a tutti, Osimhen su tutti. La novità sul fronte azzurro sarà tuttavia il ritorno di Kvara sulla fascia sinistra e probabilmente una nuova utilizzazione di Elmas sul corridoio di destra, al posto di Lozano e di Politano. D’accordo su Elmas in splendide condizioni di forma. Ma davvero toccherà rinunciare alla velocità penetrativa di Lozano? In realtà, e al di là di qualsiasi nuova invenzione tattica di Spalletti e dei giocatori scelti per il derby, la volontà e l’intenzione del “filosofo” azzurro è quello di chiudere il conto con il campionato, allungando ulteriormente le distanze lassù in vetta al fine di rendere il Napoli irraggiungibile per qualsiasi altro avversario. Cosa potrà inventarsi a sua volta lo Special One per sballare il progetto di Spalletti? La carta del portoghese è soprattutto Paulo Dybala, in grado di lanciare il contropiede e di tagliare in diagonale il centrocampo azzurro. Ma c’è da credere che il tecnico di Certaldo non si farà incartare: oggi come oggi il tecnico in ascesa è Luciano Spalletti, intanto più di qualcuno ha spodestato Mourinho dal suo trono a favore del “filosofo” toscano: insomma nessun dubbio, è lui il nuovo vero Special One. Ne vedremo delle belle...
Gianfranco Lucariello
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