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VIDEO CONFERENCE - Napoli, Spalletti: "Scudetto? C''o stammo trezzianno chiano chiano, futuro? Corda tirata, sempre, ADL? Tiene i conti in regola"
03.05.2023 13:22 di Redazione

CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia di Udinese-Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".

 

 

- Si va ad Udine, spera di festeggiare lì?

 

"Ne ho molte di persone a cui sono legato affettivamente. Ci sono molte squadre dove sono rimasto per anni contrattizzato. A Roma sono stato 7 anni, 5 anni a Empoli, 5 anni a Udine e 5 anni a San Pietroburgo. Quando si dice che ho un brutto carattere, non e' cosi' semplice restare tanti anni in un posto. A Udine ho fatto una tappa importante. Li' mi sono legato con Pierpaolo Marino, che salutera' caramente. Sono d'accordo con quello che ha detto, sottolineando che questo Napoli nasce dalla serie C. Marino è un totem di questo sport. Anche Giampaolo Pozzo, Gino Pozzo. Come calciatore ho avuto Sottil, che gia' in amichevole contro l'Ascoli in preparazione si vedeva che avrebbe avuto un futuro importante. Gia' ai tempi dell'Udinese era uno di quelli delle discussioni in campo sulle cose da fare e da non fare, perche' era un leader della squadra. Mi fa piacere incontrarli ora in un momento che puo' determinare molto della nostra storia del calcio".

 

- Cosa prova verso i ragazzi?

 

"C''o stammo trezzianno chiano chiano. Sapevo di avere a disposizione dei purosangue. Ci sono stati anche momenti difficili, con una personalita' importante da esibire il giorno dopo. Questo scudetto esce dagli schemi. I nostri calciatori meritano questo scudetto. Resta l'ultimo stranno. E' uno scudetto importante per la citta', per tutti".

 

- Cosa ha pensato stamattina al risveglio?

 

"Ho visto gente uscire dispiaciuta dallo stadio, mai vorremmo vedere scene del genere. Ci si nutre dell'entusiasmo della gente. Deve essere una festa".

 

- C'è stato un dispendio di energie preoccupante?

 

"Siamo sempre un po' timorosi ed insicuri. Le scelte che fai durano pochi secondi e te le porti dietro tutta la vita. C'è anche la consapevolezza di quello che abbiamo fatto finora. Pensiamo alle nostre qualita', a quello che abbiamo messo nelle nostre gare. L'Udinese e' una delle squadre che arriva con piu' uomini nell'area avversaria a livello europeo. Rispetto sicuramente, ma paura no".

 

- Lo sente suo come ciclo nel ciclo del Napoli?

 

"Il lavoro e' stato fatto in profondita' dalla societa'. E' una squadra che puo' durare nel futuro. Bisogna vedere cosa succede col mercato. Ho una buona squadra davanti. Ci sono prospettive future. Si puo' dare seguito a quanto di buono fatto".

 

- E' un risarcimento del destino lo scudetto vinto da Spalletti?

 

"Io sono contento del lavoro che faccio, do tutto me stesso, mi costa una enorme fatica perche' mi applic totalmente. Concedere tutto il tempo per un obiettivo, per una squadra, e' il riconoscimento di cui rimango soddisfatto. Se io sono in grado di dare al Napoli tutto quello che merita questo e' importante. A volte un palo puo' essere decisivo. Ma devo essere convinto io di quello che faccio. Mi ripaga il lavoro, non il risultato finale. Vincere lo scudetto a Napoli e' qualcosa di extra, di super lusso, dal punto di vista sportivo mi fara' stare tranquillo per il resto della mia vita calcistica o meno".

 

- Le sue valutazioni le fara' dopo la vittoria matematica dello scudetto?

 

"Ci sono ancora da fare altre belle cose, altre cose piu' belle assai del contratto. C'e' un discorso da completare, poi penseremo a festeggiare, e a rimettermi in gioco. "Sono nelle condizioni di poter dare a questo pubblico quello che si merita?" e si riparte".

 

- Quali sono stati i momenti chiave per la vittoria dello scudetto?

 

"Non e' una partita che determina il tutto, ma il modo di ragionare. Parte dal primo tempo, che e' iniziato l'anno scorso, ora stiamo giocando il secondo tempo. Ho ricevuto un contributo importante anche da calciatori che ora non ci sono piu' in rosa per arrivare a questi livelli. Trovo difficolta' a fare questi ragionamenti. Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens ci hanno dato molto dal punto di vista della personalita' nell'indossare la maglia del Napoli".

 

- L'attesa dello Scudetto come un lungo bacio, meglio interromperlo subito?

 

"Non faccio il tifo contro gli altri. Sarebbe facile dire a Sarri che anche io spero che si qualifichino il piu' tardi possibile per la Champions ma non lo faccio. E' sempre nelle mani nostre il discorso, non si puo' chiedere nulla agli altri. Andiamo a giocare confidando di portare a casa quello che vogliamo".

 

- ADL ha definito lo scudetto del Napoli quello dell'onestà...

 

"Non e' corretto commentare le parole del presidente, anche se ci trovo delle cose giuste. Non so se e' giusto l'aggettivo. Mantiene i conti in ordine ed e' un dato di fatto, sono d'accordo con lui su questo. Per il resto non commento".

 

- Il 30 maggio scorso lei sgrano' gli occhi quando ADL disse che si farà di tutto per provare a vincere lo scudetto...

 

""Bene", ora vediamo che calciatori si prendono. Non bisogna travisare. Quando io dico si al Napoli vengo per vincere e basta. Lo stipendio a casa ce l'ho gia'. non vado a cercare altre cose, ho solo una via d'uscita, quella di riuscire a vincere. Quando sono arrivato terzo mi hanno attaccato gli striscioni per andare via. E tuttora ci sono critichez. C'e' chi si diverte e bisogna capire se tiene al Napoli oppure no. Parlo con i miei figli grandi delle cose che ci accadono intorno si capisce che bisogna vincere. La convinzione iniziale era quella li', bella chiara, e di stare un po' a Napoli, perche' e' una citta' stimolante come bellezza. Napoli e' bella, lo sanno i napoletani? Chi e' ospite come me, lo dice con attenzione. I napoletani ce l'hanno tutti i giorni sotto gli occhi. C'e' chi resta folgorato come me vedendola un giorno all'improvviso".

 

- Sta per diventare immortale a Napoli...

 

"Provo soddisfazione. Il mio pensiero va a cio' che e' stato scatenante per questo pensiero. Non penso al titolo finale, ma al percorso fatto per arrivarci".

 

- E' la squadra piu' forte che ha mai allenato?

 

"Difficile dirlo. Ci sono poi delle evoluzioni, ho allenato diverse squadre forti. Bisogna essere bravi a far venire fuori un discorso collettivo, che duri nel tempo e dia entusiasmo. E' venuta fuori tanta roba. Qui aiuta molto il sentimento della citta'. I calciatori che verranno a Napoli saranno costretti a dare di piu' tutti. C'e' amore che si respira, quando gira in macchina".

 

- Osimhen primo tra i marcatori, Kvara primo negli assist, e penultimo nella classifica parate...

 

"E' un po' quello che abbiamo sempre cercato di dire. Kvara e' un calciatore top, stupendo, incredibile. E' giovanissimo, a volte si fanno paragoni. Spesso ho detto di lasciarlo dentro la squadra, ha ancora molte cose da imparare. Diventera' un super calciatore. Il portiere si evidenzia solo se prende pochi gol. Kvara, sul gol di Dia, e' intorno alla palla da attaccante mentre li' bisogna essere un po' difensore. Con un terzino come Di Lorenzo si pensa a fare un doppio lavoro".

 

- Politano e Lozano si sono alternati con 6 gol in 2 e tanto lavoro in fase di non possesso...

 

"Siamo contenti del lavoro fatto da entrambi. Se si scambiano le qualita' che hanno, che sono anche un po' differenti, si arriva lontano. C'e' solo un Di Lorenzo che le puo' giocare tutte allo stesso livello. Non lascia pezzetti di cuore in giro. Servono 22 calciatori forti in una rosa. Se si cambia troppo, come con la Cremonese, non si ottiene lo stesso risultato".

 

- Zielinski che si rilassa al gol di Raspadori a Torino è un'immagine iconica, e Spalletti, in cuor suo, considerando che resta almeno 5 anni in una piazza, ad un passo dal suo primo scudetto col Napoli, se la sente di dire che si continuerà a provare a fare di tutto per provare nuovamente a vincerlo nei prossimi due anni?

 

"A prescindere se ci sarò o meno, corda tirata. Poi ci pensa lei, che punzecchia ed è sempre molto attento, a tirarla fino alla fine".

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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di Napoli Magazine

03/05/2024 - 13:22

CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia di Udinese-Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".

 

 

- Si va ad Udine, spera di festeggiare lì?

 

"Ne ho molte di persone a cui sono legato affettivamente. Ci sono molte squadre dove sono rimasto per anni contrattizzato. A Roma sono stato 7 anni, 5 anni a Empoli, 5 anni a Udine e 5 anni a San Pietroburgo. Quando si dice che ho un brutto carattere, non e' cosi' semplice restare tanti anni in un posto. A Udine ho fatto una tappa importante. Li' mi sono legato con Pierpaolo Marino, che salutera' caramente. Sono d'accordo con quello che ha detto, sottolineando che questo Napoli nasce dalla serie C. Marino è un totem di questo sport. Anche Giampaolo Pozzo, Gino Pozzo. Come calciatore ho avuto Sottil, che gia' in amichevole contro l'Ascoli in preparazione si vedeva che avrebbe avuto un futuro importante. Gia' ai tempi dell'Udinese era uno di quelli delle discussioni in campo sulle cose da fare e da non fare, perche' era un leader della squadra. Mi fa piacere incontrarli ora in un momento che puo' determinare molto della nostra storia del calcio".

 

- Cosa prova verso i ragazzi?

 

"C''o stammo trezzianno chiano chiano. Sapevo di avere a disposizione dei purosangue. Ci sono stati anche momenti difficili, con una personalita' importante da esibire il giorno dopo. Questo scudetto esce dagli schemi. I nostri calciatori meritano questo scudetto. Resta l'ultimo stranno. E' uno scudetto importante per la citta', per tutti".

 

- Cosa ha pensato stamattina al risveglio?

 

"Ho visto gente uscire dispiaciuta dallo stadio, mai vorremmo vedere scene del genere. Ci si nutre dell'entusiasmo della gente. Deve essere una festa".

 

- C'è stato un dispendio di energie preoccupante?

 

"Siamo sempre un po' timorosi ed insicuri. Le scelte che fai durano pochi secondi e te le porti dietro tutta la vita. C'è anche la consapevolezza di quello che abbiamo fatto finora. Pensiamo alle nostre qualita', a quello che abbiamo messo nelle nostre gare. L'Udinese e' una delle squadre che arriva con piu' uomini nell'area avversaria a livello europeo. Rispetto sicuramente, ma paura no".

 

- Lo sente suo come ciclo nel ciclo del Napoli?

 

"Il lavoro e' stato fatto in profondita' dalla societa'. E' una squadra che puo' durare nel futuro. Bisogna vedere cosa succede col mercato. Ho una buona squadra davanti. Ci sono prospettive future. Si puo' dare seguito a quanto di buono fatto".

 

- E' un risarcimento del destino lo scudetto vinto da Spalletti?

 

"Io sono contento del lavoro che faccio, do tutto me stesso, mi costa una enorme fatica perche' mi applic totalmente. Concedere tutto il tempo per un obiettivo, per una squadra, e' il riconoscimento di cui rimango soddisfatto. Se io sono in grado di dare al Napoli tutto quello che merita questo e' importante. A volte un palo puo' essere decisivo. Ma devo essere convinto io di quello che faccio. Mi ripaga il lavoro, non il risultato finale. Vincere lo scudetto a Napoli e' qualcosa di extra, di super lusso, dal punto di vista sportivo mi fara' stare tranquillo per il resto della mia vita calcistica o meno".

 

- Le sue valutazioni le fara' dopo la vittoria matematica dello scudetto?

 

"Ci sono ancora da fare altre belle cose, altre cose piu' belle assai del contratto. C'e' un discorso da completare, poi penseremo a festeggiare, e a rimettermi in gioco. "Sono nelle condizioni di poter dare a questo pubblico quello che si merita?" e si riparte".

 

- Quali sono stati i momenti chiave per la vittoria dello scudetto?

 

"Non e' una partita che determina il tutto, ma il modo di ragionare. Parte dal primo tempo, che e' iniziato l'anno scorso, ora stiamo giocando il secondo tempo. Ho ricevuto un contributo importante anche da calciatori che ora non ci sono piu' in rosa per arrivare a questi livelli. Trovo difficolta' a fare questi ragionamenti. Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens ci hanno dato molto dal punto di vista della personalita' nell'indossare la maglia del Napoli".

 

- L'attesa dello Scudetto come un lungo bacio, meglio interromperlo subito?

 

"Non faccio il tifo contro gli altri. Sarebbe facile dire a Sarri che anche io spero che si qualifichino il piu' tardi possibile per la Champions ma non lo faccio. E' sempre nelle mani nostre il discorso, non si puo' chiedere nulla agli altri. Andiamo a giocare confidando di portare a casa quello che vogliamo".

 

- ADL ha definito lo scudetto del Napoli quello dell'onestà...

 

"Non e' corretto commentare le parole del presidente, anche se ci trovo delle cose giuste. Non so se e' giusto l'aggettivo. Mantiene i conti in ordine ed e' un dato di fatto, sono d'accordo con lui su questo. Per il resto non commento".

 

- Il 30 maggio scorso lei sgrano' gli occhi quando ADL disse che si farà di tutto per provare a vincere lo scudetto...

 

""Bene", ora vediamo che calciatori si prendono. Non bisogna travisare. Quando io dico si al Napoli vengo per vincere e basta. Lo stipendio a casa ce l'ho gia'. non vado a cercare altre cose, ho solo una via d'uscita, quella di riuscire a vincere. Quando sono arrivato terzo mi hanno attaccato gli striscioni per andare via. E tuttora ci sono critichez. C'e' chi si diverte e bisogna capire se tiene al Napoli oppure no. Parlo con i miei figli grandi delle cose che ci accadono intorno si capisce che bisogna vincere. La convinzione iniziale era quella li', bella chiara, e di stare un po' a Napoli, perche' e' una citta' stimolante come bellezza. Napoli e' bella, lo sanno i napoletani? Chi e' ospite come me, lo dice con attenzione. I napoletani ce l'hanno tutti i giorni sotto gli occhi. C'e' chi resta folgorato come me vedendola un giorno all'improvviso".

 

- Sta per diventare immortale a Napoli...

 

"Provo soddisfazione. Il mio pensiero va a cio' che e' stato scatenante per questo pensiero. Non penso al titolo finale, ma al percorso fatto per arrivarci".

 

- E' la squadra piu' forte che ha mai allenato?

 

"Difficile dirlo. Ci sono poi delle evoluzioni, ho allenato diverse squadre forti. Bisogna essere bravi a far venire fuori un discorso collettivo, che duri nel tempo e dia entusiasmo. E' venuta fuori tanta roba. Qui aiuta molto il sentimento della citta'. I calciatori che verranno a Napoli saranno costretti a dare di piu' tutti. C'e' amore che si respira, quando gira in macchina".

 

- Osimhen primo tra i marcatori, Kvara primo negli assist, e penultimo nella classifica parate...

 

"E' un po' quello che abbiamo sempre cercato di dire. Kvara e' un calciatore top, stupendo, incredibile. E' giovanissimo, a volte si fanno paragoni. Spesso ho detto di lasciarlo dentro la squadra, ha ancora molte cose da imparare. Diventera' un super calciatore. Il portiere si evidenzia solo se prende pochi gol. Kvara, sul gol di Dia, e' intorno alla palla da attaccante mentre li' bisogna essere un po' difensore. Con un terzino come Di Lorenzo si pensa a fare un doppio lavoro".

 

- Politano e Lozano si sono alternati con 6 gol in 2 e tanto lavoro in fase di non possesso...

 

"Siamo contenti del lavoro fatto da entrambi. Se si scambiano le qualita' che hanno, che sono anche un po' differenti, si arriva lontano. C'e' solo un Di Lorenzo che le puo' giocare tutte allo stesso livello. Non lascia pezzetti di cuore in giro. Servono 22 calciatori forti in una rosa. Se si cambia troppo, come con la Cremonese, non si ottiene lo stesso risultato".

 

- Zielinski che si rilassa al gol di Raspadori a Torino è un'immagine iconica, e Spalletti, in cuor suo, considerando che resta almeno 5 anni in una piazza, ad un passo dal suo primo scudetto col Napoli, se la sente di dire che si continuerà a provare a fare di tutto per provare nuovamente a vincerlo nei prossimi due anni?

 

"A prescindere se ci sarò o meno, corda tirata. Poi ci pensa lei, che punzecchia ed è sempre molto attento, a tirarla fino alla fine".

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

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